BetterTouchTool rivoluzionerà la Touch Bar dei MacBook Pro 2016

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Le attività di Black Friday e Cyber Monday ci stanno davvero sfiancando, ma uno dei vantaggi è che ho potuto testare con il fuoco il MacBook Pro 15″ 2016. A parte i test in ambito editing foto/video (che sono i primi che ho fatto), ci sono altre due cose che mi interessano molto in un computer: reattività ed ergonomia. Quando ho recensito il modello da 13″ senza Touch Bar non mi è capitato di avere giornate così tanto impegnative in termini di operatività. Vi garantisco che per sondare oltre 3000 prodotti, verificare gli sconti, memorizzarli, selezionarli e segnalarli prima in un articolo (che va aggiornato minuto per minuto) e poi singolarmente sul canale Telegram, non è solo una cosa noiosa ma costringe anche a saltare da un’app all’altra con una frenesia esagerata. Per lo più si tratta di fogli di calcolo, note e browser, ma spesso si finisce con tante di quelle finestre aperte che servono 4 o 5 scrivanie virtuali.

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La recensione del MacBook Pro 15″ 2016 arriverà entro la fine della settimana, spero anche prima, ma intanto vi devo dire che sfruttando tanto il computer ho iniziato ad avvertire un po’ di fastidi relativamente a tastiera e Touch Bar. La prima è certamente più consistente di quella di prima generazione del MacBook 12″ Retina, ma continua ad essere troppo facile digitare un carattere senza accorgersene. Non è una cosa frequente, sia chiaro, ma non si ha sotto le dita la sensazione netta del tasto quando si lavora in velocità. Ad esempio avevo mandato il sito in palla ieri perché dopo aver fatto ⌘S avevo anche digitato una s di troppo in un file PHP. Poi io uso decine di scorciatoie da tastiera, alcune anche con tre modificatori insieme (⇧ ⌥ ⌘ ⌃), e con questa non mi accorgo sempre di aver premuto tutti quelli adiacenti (cosa che faccio con un unico dito di piatto). Ok, io non sono l’utente “tipo”, questo lo capisco, però è la prima volta che porto alle strette la tastiera con meccanismo a farfalla e devo dire che, per quanto ne apprezzi la leggerezza e la precisione della corsa dei tasti, continuo a preferirle nettamente la Magic Keyboard (recensione). Non è un giudizio negativo, poi ne riparleremo nella recensione più approfonditamente, ma inizio a pensare che anche per il coding non sia il massimo (a meno di non usare solo e soltanto quella tastiera).

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Parlando della Touch Bar… beh, no, evito di anticiparvi troppe cose, ma vi posso confermare quello che già a pelle si poteva immaginare: è davvero molto cool. Mi sto sforzando di usarla il più possibile, anche per cose che faccio molto più velocemente con le combinazioni da tastiera, proprio per capire come può cambiare la vita di un utente medio. Personalmente non ne sto traendo un grande vantaggio nell’uso quotidiano, ma ci sono delle chicche a cui ci si abitua molto facilmente. Un limite che ho riscontrato è che le possibilità di personalizzazione ci sono, ma sono poche. Nella configurazione standard vi sono 4 icone di sistema sulla destra ed esc sulla sinistra, lasciando spazio al centro per le funzioni dell’app in uso. Possiamo cambiarle tutte, ma più di una volta ho notato che mancava proprio la funzionalità o il tasto virtuale che avrei voluto. A risolvere queste limitazioni ci ha già pensato lo sviluppatore dietro BetterTouchTool, il quale ha pubblicato un breve post per informare che la nuova versione con il supporto alla personalizzazione completa ed avanzata della Touch Bar è in arrivo.

Il video qui sopra dimostra brevemente cosa sarà possibile fare, costruendo dei tasti virtuali di nostra scelta sia per singole app che per l’intero sistema. Personalizzandone anche l’aspetto con icone, volendo. Un’applicazione del genere potrebbe trasformare un dispositivo bello e utile (la Touch Bar), in uno strumento di lavoro incredibilmente produttivo per gli utenti avanzati. Non vedo l’ora di poterlo testare, ma intanto bisogna ammettere che se prima non ci fosse stata la Touch Bar non sarebbero potute esistere neanche app come BetterTouchTool.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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