Recensione: cuffie Bluetooth Noontec Zoro II Wireless, audio ok ma il resto?

Fino a qualche tempo fa non prestavo molta attenzione alle cuffie. Ne avevo un paio di Sennheiser, per altro piuttosto economico, che usavo saltuariamente e mi andava più che bene. Negli ultimi anni, invece, specie con la diffusione del Bluetooth, queste sono diventate una vera passione. Il motivo principale è che le uso molto più spesso e non solo per la musica, ma anche per registrare i podcast e vedere film e serie TV con un maggior coinvolgimento (e senza disturbare di notte). Oltre alle esigenze personali, ho anche visto che è una tipologia di prodotto che interessa molto, per cui mi adopero per testare quanti più modelli possibili. Quando l’azienda Noontec mi ha proposto di testare le Zoro II, ho quindi accettato senza pensarci due volte. Non avevo mai sentito il marchio, lo ammetto, ma una rapida ricerca su internet aveva dato buoni risultati.

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Dalle immagini non mi aveva entusiasmato il design e devo dire che anche dal vivo confermo quell’impressione. L’unione di nero lucido, rosso ed inserti metallici, non sembra essere particolarmente armoniosa, anche se tutto sommato non dispiacciono. Nella dotazione troviamo una piccola sacca da trasporto (non imbottita), un cavo Micro USB per la ricarica ed uno mini-jack per usarle senza il Bluetooth.

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Le dimensioni sono piuttosto compatte e risultano anche molto leggere, quello che non convince è la costruzione. La plastica domina in ogni dove ed è di quella un po’ povera che tende a creare scricchiolii nei movimenti. Su tutto l’archetto ne abbiamo una parte nero lucido all’esterno accoppiata ad uno strato rosso opaco all’interno, con uno spessore complessivo che restituisce comunque un buon senso di solidità.

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Nell’area di estensione notiamo anche un sottile inserto metallico, ma questo sembra più di facciata che di sostanza visto che è poggiato su un alloggiamento plastico e non si sviluppa all’interno di tutto l’archetto. Pur non brillando per la scelta dei materiali e la cura del dettaglio, l’unico problema strutturale che possiedono è quello relativo alle cerniere.

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In pratica non c’è una vera cerniera ma un semplice incastro di plastica sorretto da due dentini. Ciò comporta diverse negatività, prima tra tutte quella di una delicatezza che può facilmente portare alla rottura. Ma ci sono anche risvolti sull’ergonomia, perché la sezione bassa con il padiglione, è completamente libera da vincoli fintanto che non si blocca (per altro emettendo un fastidioso “clack” plasticoso). Insomma, il primo impatto è stato tutt’altro che entusiasmante.

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Una volta indossate, la morbida imbottitura rossa alla base dell’archetto e quella sufficientemente leggera dei padiglioni si fanno apprezzare, offrendo una ergonomia che definirei sufficiente. Sono cuffie on-ear, per cui l’insonorizzazione senza musica è minima, ma questo può essere anche un aspetto positivo per alcuni ambiti di utilizzo. Personalmente le ho trovate un po’ stringenti nelle sessioni di ascolto prolungate e, specie indossando gli occhiali, ho avvertito una pressione fastidiosa dopo una decina di minuti circa. Sono riuscito anche a vederci un intero film di due ore, ma alla fine toglierle è stata quasi una liberazione.

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Le Zoro II Wireless si abbinano facilmente con ogni dispositivo Bluetooth, memorizzandone diversi e consentendo l’uso combinato di due. Supportano anche l’NFC, per cui risultano comodissime con gli smartphone  compatibili. Una gradevole voce guida segnala i vari stadi, dall’accensione all’abbinamento dei dispositivi, avendo sempre un feedback chiaro della situazione in cui ci si trova, cosa che gradisco particolarmente. Si possono usare anche per le conversazioni telefoniche, ambito in cui si sono dimostrate molto efficaci.

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I controlli sono tutti disposti sul retro dei padiglioni, in posizione comoda da raggiungere con il pollice. Su quello sinistro troviamo accensione/spegnimento, che funge anche da play/pausa, sopra il quale è presente una piccola sporgenza (che onestamente sembrava un altro tasto) in cui si trova un LED di stato verde e poi altri 4 che segnalano lo stato di carica. Questi si attivano con un doppio tocco rapido del pulsante di accensione, cosa che ho trovato poco intuitiva. Inoltre non è possibile vederli quando si indossano le cuffie, cosa scontata ovviamente, ma proprio per questo motivo sarebbe stato utile che venisse anche pronunciato il livello di batteria nel momento in cui se ne fa richiesta con la doppia pressione, in modo che si possa conoscerlo senza doversi ogni volta togliere le cuffie. Sono dettagli, ma che avrebbero potuto fare la differenza.

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Sul padiglione destro troviamo i due tasti per modificare il volume, i quali sono praticamente indistinguibili l’uno dall’altro. Alla fine ci si abitua a cercare il punto più alto o più basso per essere sicuri di cosa si preme, ma sarebbe bastato accentuare il punto di distacco per rendere il tutto più intuitivo. Modificando il volume viene emesso un veloce beep, che diventa più lungo quando si raggiunge il tetto massimo. Nella parte bassa dei padiglioni si trovano le due porte, quella mini-jack a sinistra e la micro USB a destra (la foto è invertita, chiedo scusa).

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Le Zoro II Wireless supportano aptX, quindi le ho testate principalmente su smartphone compatibili. Tuttavia la qualità non mi è parsa così diversa passando da un iPhone 7 Plus ad un Samsung S7 Edge, almeno non con i brani di Spotify Premium ed Apple Music (scaricati in locale a massima qualità). La risposta audio, però, mi ha sorpreso in positivo. Mi aspettavo qualcosa di altamente ruffiano, in stile Beats per intenderci, invece il profilo è piuttosto pulito e lineare. Non c’è nessun accento forzato sui bassi e gli alti risultano composti e abbastanza definiti, anche se l’estensione non è elevatissima e sugli acuti si può avvertire un leggero taglio in cima. Anche le frequenze medie ne escono fuori più che dignitosamente nei limiti di una trasmissione Bluetooth, senza essere troppo soppresse o prive di corpo. Non fraintendetemi, non siamo di fronte ad una cuffia miracolosa, ma vista una certe delusione per la struttura, sono rimasto colpito dalla qualità audio e ancora di più da questo profilo sonoro bilanciato che consente di apprezzare nel modo giusto tutti i generi musicali. Inoltre il volume è anche piuttosto sostenuto senza apportare eccessive distorsioni (che comunque ci sono), per cui se ci si vuole isolare ci si riesce tranquillamente.

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Pollice su per la durata della batteria, che raggiunge senza problemi le 25h. L’azienda ne dichiara addirittura 35, ma di norma io le carico dopo una ventina di ore d’uso con un residuo del 25%. Inoltre in caso di necessità si può sempre optare per l’ascolto cablato da spente: anche se la qualità audio perde parecchio, è sempre meglio che rimanere ad orecchie asciutte.

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Conclusione

Sto indossando le Zoro II Wireless proprio in questo momento, ascoltando una playlist progressive metal. Di certo non riescono ad offrire una dinamica ed un trasporto comparabile con quello di cuffie di qualità superiore, ma fanno il loro dovere senza deludere. È un vero peccato che la costruzione sia così carente e l’ergonomia non ottimale, perché altrimenti sarebbero state una vera scoperta. Piuttosto che applicare strisce e placche di alluminio spazzolato all’esterno, Noontec avrebbe dovuto puntare a migliorare la qualità della plastica impiegata e delle cerniere. Inoltre sulle cuffie on-ear personalmente non apprezzo i cuscinetti con bordi rialzati, perché è vero che aiutano un minimo ad isolare, ma l’orecchio non sta tutto dentro e se non sono fatti benissimo risultano un po’ scomodi,  per cui meglio quelli piatti e molto morbidi. Comunque, senza girarci troppo intorno, pur con qualche pecca arriverei tranquillamente a consigliare l’acquisto delle Zoro II Wireless se costassero 50 o al massimo 70€. Purtroppo l’azienda le ha in vendita su Amazon per ben 130€, che a mio modo di vedere sono una cifra non commisurata alla qualità complessiva del prodotto. A livello audio ci potrebbe anche stare, ma se si iniziano a superare i 100€ è lecito attendersi anche una maggiore attenzione dal punto di vista del design e dell’ergonomia, se no si comprano quei prodotti da 15/20€ e almeno non si hanno rimpianti. In questa fascia di prezzo, il mio consiglio è di orientarsi sulle Plantronics Backbeat Sense, che costano meno, sono belle, comodissime e suonano altrettanto bene.

PRO
+ Buona durata della batteria
+ Audio ben bilanciato e più che sufficiente per qualità
+ Supporto per aptX
+ Bluetooth con NFC
+ Possibilità di uso anche via cavo
+ Voce guida

CONTRO
- Prezzo elevato
- Eccessivo uso di plastiche economiche
- Meccanismo di chiusura scomodo e delicato
- Layout e controlli non molto intuitivi
- Un po’ troppo stringenti sulle orecchie

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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