Proprio ieri ho riportato la notizia dei piani di Microsoft per il proprio ingresso nel mercato degli smart hub, oggi dominato da Amazon Echo e da Google Home. A quanto pare il colosso dell’e-commerce vuol rafforzare ancora di più la sua presenza negli ambienti casalinghi e nei luoghi di lavoro, tanto d’aver stretto una partnership con Intel per il rilascio specifiche tecniche congiunte per la progettazione di speaker connessi entro il primo trimestre del 2017.
Del resto, le API di Alexa sono state rese pubbliche all’incirca un anno e mezzo fa e, da allora, diversi produttori ne hanno sfruttato le potenzialità in smartwatch, tablet e persino pesci canterini (molto diffusi sulle pareti delle case degli americani). Dal prossimo anno, invece, qualsiasi produttore potrà realizzare il proprio Echo (o integrarlo, ad esempio, nel case di un PC) e spingere ancora di più sull’acceleratore per la diffusione degli smarthub. Gli usi degli smarthub possono essere i più disparati, ma spero che presto possano varcare i confini degli USA e che, quindi, possano essere utilizzati anche qui in Italia.