Il mese scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che il metodo con cui era stato calcolato il risarcimento danni dovuto da Samsung ad Apple per la violazione dei brevetti di quest’ultima doveva essere rivisto: infatti, questo era stato calcolato sul valore di una unità di iPhone e non su ogni singolo componente del quale Cupertino ne ha asserito la copia.
La Corte di Appello, ora, dovrà rideterminare l’ammontare del risarcimento sulla scorta della decisione della Corte Suprema, mentre Apple ha puntualizzato che “non è in discussione il fatto che Samsung abbia commercializzato delle copie spudorate di iPhone e che continuerà a battersi per la protezione delle proprie idee, frutto di anni di duro lavoro che hanno portato iPhone ad essere il prodotto più innovativo al mondo”.
Nel frattempo, è opportuno ricordare che Calvin Klein e più di 100 altri designer hanno presentato istanza in qualità di amicus (una sorta di supporto tecnico volontario che, nell’ordinamento giuridico americano, un terzo interessato può fornire al Giudice), citando uno studio del 1949 secondo il quale il 99% degli americani può riconoscere una bottiglia di Coca-Cola solo dalla propria forma, evidenziando come il design sia molto più importante di quello che, a volte, si possa pensare.