Hanno ucciso i TV 3D e chi è stato lo si sa

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Che il 3D nei TV sia morto e defunto è ormai cosa certa e non oggi, per cui non è una notizia quella che state leggendo. I principali produttori mondiali di pannelli, ovvero LG e Samsung, hanno dichiarato già l’anno scorso che non ne realizzeranno più con questa funzionalità, per cui anche chi l’apprezzava si dovrà rassegnare. Io sono tra questi e, più passa il tempo, più mi accorgo di far parte di una minoranza.

Logica vuole che se i TV 3D avessero avuto successo non avrebbero smesso di produrli

Ma in realtà lo sono stati quasi tutti quelli di fascia medio-alta per un certo periodo, in particolare quello in cui l’UHD non era ancora lo standard e i produttori avevano bisogno di qualcosa da “strillare” per fare marketing. Per cui non è detto che i numeri di vendita abbiano potuto mostrare un quadro chiaro della situazione, ma è facilissimo constatare che molta gente che ha un TV 3D non lo sa neanche, o magari semplicemente non gli interessa.

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Più di una persona mi ha detto di non amare il 3D neanche al cinema, perché gli fa girare la testa o cose del genere. Ci sono anche coloro che non possono nemmeno considerarlo in quanto non percepiscono la stereoscopia, come chi è cieco da un occhio oppure soffre di strabismo a sua volta accentuato dal cosiddetto occhio pigro (un esempio in redazione è razziatore, che non ha buoni ricordi delle sue prove 3D, con occhialini attivi non lo percepiva e con quelli passivi vedeva le figure sdoppiate provocando mal di testa quasi immediati). A me non dà (o forse dovrei dire dava) nessun fastidio, ma sui TV va anche un po’ regolato in base alla distanza di visione, altrimenti in alcune scene può sembrare che gli occhi si incrocino. Dal punto di vista puramente contenutistico, difficilmente il 3D ha mai “detto” qualcosa di interessante. Certo c’è stato il fenomeno Avatar, ma di lì in poi le major lo hanno usato come mero espediente per fare botteghino, molto spesso su film di spessore infimo (e io sono un amante dei fumetti, se non altro per questioni anagrafiche). Secondo me ad uccidere il 3D è stata prima di tutto l’industria cinematografica di Hollywood, che ha volutamente etichettato questa tecnologia come un vezzo per giovani, un qualcosa da aggiungere a pellicole scadenti per spettacolarizzarle e fare cassa. Spesso addirittura senza neanche girare davvero in 3D per ridurre i costi, aggiungendolo in post-produzione con risultati di qualità discutibile.

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Il problema si è riversato in cascata anche sulla distribuzione, che ci ha proposto i pochi titoli disponibili su Blu-Ray 3D a prezzi spropositati. Con tutti i buoni sconto di Amazon, ho speso un discreto capitale per comprare quella trentina che possiedo (sono mischiati con quelli 2D e gli UHD, non mi va di contarli con più precisione..). Ma ne è valsa la pena? Da quel che rammento, per i commenti apparsi su un precedente articolo, la maggioranza di voi lettori crede di no. Inoltre i Blu-Ray 4K ora puntano sull’HDR in luogo del 3D, per cui sul fatto che non vedremo più questa tecnologia nei TV non ci piove. A me personalmente dispiace molto, infatti non credo che cambierò TV finché proprio non si rivelerà necessario (sì lo so, dico così ora, non so tra un paio d’anni..), ma oltre alle major e i distributori, ci si sono messi d’impegno anche gli stessi produttori di TV a renderla una tecnologia fastidiosa.

samsung-3d-attivoEsperienze come quella del Betamax surclassato dal VHS o, per essere più moderni, dell’MP3 che ha vinto sul CD, avrebbero dovuto insegnargli che non è la qualità migliore a vincere, ma la praticità. E invece la maggior parte ci ha proposto TV che richiedevano occhialini attivi con batteria, pesanti, costosi e scomodi da portare, specie per chi indossa gli occhiali (ed oggi siamo davvero in tanti). Si sono “accontentati” di una qualità inferiore aziende come LG, usando la più scadente tecnologia passiva, che dimezza la risoluzione verticale e riduce la luminosità, ma almeno si può usare con dei banali occhiali polarizzati (come al cinema), che sono disponibili per pochi spiccioli anche in versione clip-on per occhiali da vista.

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Non so, sicuramente la tecnologia applicata al cinema non è piaciuta agli spettatori, però le cose sarebbero potute andare diversamente se chi produce e distribuisce i contenuti e chi il contenitore, avessero percorso strade differenti. Non sarà una grande perdita per molti, sento anche dire che un buon filmato UHD su schermo OLED restituisce un senso di tridimensionalità persino superiore, ma sono due cose molto diverse secondo me. In tutti i casi il 3D potrebbe fare come i vampiri (per non citare un altro esempio più celebre) e tornare in vita dopo la morte; se si guarda alla sua storia si noterà come sia stato resuscitato già varie volte. Forse saranno i visori VR per il gaming o magari la realtà aumentata in stile HoloLens, oppure ancora qualcosa di completamente diverso, come la proiezione olografica. Il cinema e la fotografia probabilmente non vanno toccati, perché parte del loro fascino deriva proprio dalla “limitazione” bidimensionale. È quella che consente all’artista di comunicare qualcosa, fornendo un proprio punto di vista, cosa molto più difficile quando si parte da rappresentazione tridimensionale più simile alla realtà. Un po’ come l’HFR, a molti non è piaciuto perché con tutti quei fotogrammi si ottiene un effetto fin troppo realistico e, di conseguenza, meno cinematografico. Vi saluto ora, vado a rivedere Top Gun rimasterizzato in 3D ¯\_(ツ)_/¯

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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