Durante lo scorso mese di gennaio, vi parlai di un max sequestro di prodotti Samsung per un vaporare totale di 60 milioni di euro operato dalla polizia giudiziaria su ordine del sostituto procuratore di Vicenza. Infatti, la s.r.l. Edico aveva presentato un esposto alla Procura lamentando la violazione di un proprio brevetto relativo ad alcuni elementi usati anche dall’interfaccia grafica TouchWiz di Samsung, consistente nel far comparire la barra volume quando si inseriscono le cuffie nel dispositivo, oltre all’impiego di diversi colori per segnalare all’utente se l’audio è troppo alto oppure no.
Samsung, dal canto suo, ha presentato un ricorso cautelare presso il Tribunale delle Imprese di Milano (rilevando, molto probabilmente, l’incompetenza per materia del Giudice adito da Edico, ma non avendo gli atti non posso metterci la mano sul fuoco) riuscendo ad ottenere il dissequestro dei beni. Il Tribunale ha, infatti, rilevato che i tablet e gli smartphone coreani non violano in alcun modo il brevetto della società italiana (che, peraltro, lo aveva acquistato sul finire del 2016) che, peraltro, è scaduto ad aprile 2017.
Samsung ha già annunciato che richiederà un ingente risarcimento danni ad Edico per i danni, non esclusi quelli di immagine, subiti. Come sempre, non mancheremo di aggiornarvi sugli sviluppi della vicenda.