Il prossimo iPhone potrebbe non supportare Gigabit LTE, secondo Bloomberg

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Passata la sbornia da WWDC, si può ricominciare piano piano a tenere d’occhio le indiscrezioni sul prossimo iPhone, a maggior ragione ora che entriamo negli ultimi tre mesi prima della presentazione e gran parte delle caratteristiche potrebbe essere stata definita. Il leak di oggi potrebbe non essere molto positivo, almeno per coloro che si aspettano l’ultimo grido tecnologico su tutti i fronti. In attesa che il 5G esca dai laboratori, la nuova frontiera intermedia è il Gigabit LTE, nome che deriva per l’appunto dalla velocità massima raggiungibile di 1 Gbit/s. Alcuni telefoni, incluso il Samsung Galaxy S8, già integrano chip in grado di supportarlo e vari operatori, inclusi quelli italiani, si avvicinano parecchio al Gigabit almeno nelle grandi città. L’iPhone 8, o quale che sarà il suo nome, potrebbe però non supportarle.

A sostenerlo è Bloomberg, in un report a cui ha collaborato Mark Gurman. Il problema risiederebbe sostanzialmente nella battaglia che sta contrapponendo Apple e Qualcomm: quest’ultima dispone infatti di chip di rete per Gigabit LTE, ma con l’azienda di Cupertino che sembra cercare di tagliare tutti i ponti con essa, virando completamente verso le soluzioni Intel, si tratterebbe di un’opzione poco gradita. Da Santa Clara stanno lavorando per colmare il divario con Qualcomm nel settore, ma l’avvio della produzione di massa del chip XMM 7560 sembra ormai fuori tempo massimo per l’introduzione nel prossimo iPhone. A complicare ancora di più la situazione ci pensa la situazione di doppia fornitura sull’attuale generazione di telefoni, dove Apple ha intenzionalmente messo limiti firmware ai chip Qualcomm al fine di non far sfigurare le controparti Intel nei test di rete.

Lo scenario che appare più probabile è dunque l’assenza del supporto Gigabit LTE nel modello che sarà presentato a settembre, con buona pace degli operatori telefonici che confidavano in Apple per dare maggiore lustro ai loro ultimi ritrovati nella connettività. Per gli utenti, invece, fatta eccezione per la già citata categoria votata completamente all’ultimo grido, credo che vedere il proprio terminale raggiungere 1 Gbit/s o 450 Mbit/s non faccia grande differenza nell’uso pratico, visto che la grande maggioranza dei piani tariffari sinora proposti non sono certo ideali per download o streaming multimediale pesante. Se questa carenza, plausibilmente destinata a colmarsi il prossimo anno, venisse compensata da altre migliorie rilevanti sul fronte estetico e tecnico, allora potrebbe essere difficile intacchi in modo pesante le vendite dei futuri iPhone, diventando perlopiù un nuovo acceso argomento di discussione tra fan.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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