Siri sarà più aperta agli sviluppatori con iOS 11

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Il nuovo fronte della battaglia fra i big della tecnologia si è sta spostando dai dispositivi indossabili  – per i quali il mercato ha risposto in maniera decisamente inferiore rispetto alle aspettative – verso quelli dedicati all’automazione domestica.

Centro di questo cambiamento sono proprio gli speaker intelligenti come Echo di Amazon e Google Home di Alphabet, ma, secondo quanto dichiarato da Gurman qualche giorno fa, anche Apple inizierà a concorrervi con il suo Siri Speaker o Siri Home, come lo ha soprannominato Maurizio. Entrambi i dispositivi già esistenti sono aperti, grazie alle piattaforme Google Assistant e Alexa, e tutti gli sviluppatori possono sfruttarne le funzionalità per permettere agli utenti di impartire comandi vocali per effettuare le operazioni più comuni. Siri, invece, supporta da iOS 10 l’integrazione con le app di terze parti, ma solo per alcuni tipi di operazioni. Proprio per questo, secondo una notizia di Reuters, Apple aprirà ancor di più le API di Siri in iOS 11, permettendo di aggiungere nuove funzionalità ai programmi presenti sul suo Store virtuale.

Attualmente, le uniche app che possono sfruttare i servizi di Siri sono quelle per le prenotazioni alberghiere, quelle di messaggistica, quelle per la la ricerca di foto, per i pagamenti, per le chiamate VoIP e per gli allenamenti. Mancano poco più di due giorni al keynote inaugurale della WWDC 2017 e finalmente scopriremo se la vera protagonista sul palco sarà proprio l’assistente vocale nata cinque anni fa con iPhone 4s.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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