1Password, la drastica svolta verso cloud e abbonamenti che non piace

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Squadra che vince non si cambia, è un detto usato spesso, a simboleggiare come sia sempre un rischio toccare una formula di successo. Talvolta funziona e si ottiene ancor più del passato, altre volte invece porta a conseguenze negative per gli utenti del prodotto/servizio in primis e per l’azienda produttrice infine. AgileBits, autrice del celebre gestore di credenziali 1Password, potrebbe purtroppo vedere il verificarsi dello scenario infausto. Le ultime mosse commerciali hanno scatenato non poche polemiche, come riporta Motherboard.

Il grido d’allarme è arrivato dagli esperti di sicurezza informatica e non è dovuto a qualche particolare vulnerabilità del servizio, perlomeno non attualmente. Il discorso risulta infatti più in prospettiva. A lungo, 1Password è stato principalmente proposto per acquisto diretto, con un singolo pagamento che ne consente l’uso perpetuo sulla piattaforma di riferimento (Mac, PC o dispositivo mobile). In aggiunta a ciò, tutti i dati personali vengono conservati in locale. Nel corso del tempo, AgileBits ha introdotto anche piani in abbonamento, con versamenti mensili e soprattutto totale impiego del cloud per l’archiviazione delle credenziali. Un cambio di rotta che sta avvenendo in tempi molto rapidi, portando alla quasi scomparsa dell’edizione a licenza con cassaforte locale (soprattutto per la versione Windows), ed è proprio qui il nocciolo della questione. 1Password era ritenuto molto sicuro proprio perché i dati non erano gestiti da un server, i malintenzionati dovevano prendersi la briga di attaccare i singoli utenti. Puntando esclusivamente su un’infrastruttura cloud, invece, si offre da un lato una maggiore comodità all’utente che ritroverà sempre sincronizzati i suoi dati, ma dall’altro aumenterà molto i rischi di fuoriuscite qualora anche solo una falla venisse scoperta dai cattivi.

Infuriati gli esperti, infuriati pure gli utenti. Su AndroidPolice non sono andati affatto per il leggero, contestando ancor più del modello cloud l’eccessiva monetizzazione praticata da AgileBits sulla pelle dei possessori delle licenze singole, ritrovandosi dopo aver speso cifre non proprio contenute ($65!) un prodotto presto obsoleto e senza alcun incentivo per effettuare il cambio. La rete è piena di commenti poco positivi su quello che viene definito un vero e proprio tradimento, sentito pure nei nostri canali Slack dedicati ai SaggiDonatori.

AgileBits cambierà idea dopo la pessima esposizione mediatica ricevuta? L’azienda per ora difende il suo operato, sostenendo che l’infrastruttura sulla nuvola sia molto sicura e che i nuovi piani commerciali migliorino l’esperienza d’uso complessiva del servizio. In questa fase ci sta, è il gioco delle parti. Anche Microsoft sostenne per un po’ la scelta di rimuovere il menu Start da Windows, che causò ondate di protesta ancor peggiori. Ma alla fine è dovuta tornare sui suoi passi. E considerato che, al contrario di Windows, 1Password ha una pletora di concorrenti pronti ad approfittare della debacle, forse è meglio che in Canada non ci mettano tre anni per correre ai ripari.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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