Adobe fissa l’anno della morte di Flash: 2020

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Procede la marcia della morte di Adobe Flash, avviatasi ufficialmente a dicembre 2015. La parte produttiva di quello che nella prima decade del 2000 fu un importante pilastro è stata dismessa già lo scorso anno, a favore della nuova app Animate. Le modifiche non avevano intaccato il Player, che ha proseguito il suo percorso, seppur comunque volto a un’inevitabile futura cessazione. Che ora ha una data, o perlomeno un anno: 2020. L’annuncio è arrivato da Adobe nelle scorse ore, con indicazioni su come verrà gestito questo periodo transitorio.

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Fino al 2020, gli aggiornamenti continueranno come sempre. Questo quantomeno sul fronte sicurezza, perché dal punto di vista funzionale ormai Flash Player non riceve più vere novità da tempo, anche se Adobe si dichiara pronta ad implementare migliorie qualora si ritenessero necessarie. Vedremo se terminerà la corsa al numero di versione, visto che siamo arrivati alla 26. Sarebbe la cosa più giusta, dato che una 26.x o 26.0.x rifletterebbe maggiormente lo stato di supporto ridotto, ma in assenza di indicazioni differenti ci attenderanno periodicamente avvisi riguardanti il rilascio delle versioni 27, 28, 29 e via dicendo. Nel frattempo procederà l’incoraggiamento per coloro che attualmente hanno contenuti Flash online al passaggio allo standard HTML5, con strumenti dedicati per agevolarlo.

Una parte importante la faranno però le software house, che coopereranno con Adobe per gestire al meglio il graduale addio a Flash. In prima linea vi è Apple, che si può dire sia stata colei che ha dato il primo colpo mortale alla vecchia piattaforma multimediale tenendola fuori da iOS. Safari e il motore di rendering WebKit manterranno fino al 2020 il supporto già correntemente dato a Flash, ovvero disattivato di default ma disponibile all’uso qualora ve ne fosse bisogno. Anche per Google si tratta in realtà della prosecuzione di un percorso già pianificato: tutte le ultime versioni di Chrome eseguono Flash solo se strettamente necessario. In questo triennio procederà dapprima limitando sempre più l’utilizzo del software Adobe, dunque disabilitandolo di default e infine rimuovendo completamente il supporto da Chrome.

Analoga strategia verrà seguita da Microsoft, seppur con differenti tempistiche tra i browser Edge ed Internet Explorer in virtù delle loro distinte vocazioni, col secondo più ristretto a contesti aziendali dove la retrocompatibilità gioca un ruolo importante. A partire da fine 2017 Edge chiederà all’utente il permesso per eseguire Flash dove richiesto, memorizzando la preferenza per le future consultazioni; da fine 2018 il meccanismo sarà reso più aggressivo richiedendo ad ogni occasione. Nel 2019 sia Edge che Internet Explorer avranno Flash disattivato per impostazione predefinita, arrivando alla cessazione del supporto l’anno successivo. Leggermente diverso il percorso di Mozilla, che inizierà dal prossimo mese aggiornando Firefox per chiedere il consenso all’uso di Flash, terminando già dal 2019 il supporto sui rilasci consumer del browser. Il ramo aziendale Extended Support Release potrà continuare a beneficiarne invece fino al 2020. Sempre per quello stesso anno Facebook prevede la rimozione di tutti i contenuti Flash restanti, cooperando con le varie pubblicazioni per la migrazione ad HTML5 in tempo utile. Sul versante giochi si avvarrà della collaborazione con Unity, autrice del popolare motore grafico disponibile anche in una versione basata sullo standard WebGL.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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