AMD lancia Ryzen Threadripper: la rinnovata sfida ad Intel arriva anche nella fascia estrema

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Il 2017 sarà ricordato anche per il ritorno in grande stile della sfida dei processori tra AMD ed Intel. L’azienda di Sunnyvale, dopo i bei momenti di gloria dei primi anni 2000 con gli Athlon 64 che battevano i Pentium, ha sofferto un importante gap in prestazioni nei confronti della rivale di sempre, costringendola a puntare sul rapporto qualità/prezzo in attesa di tempi migliori. Che sono arrivati, col rilascio di Ryzen. Ora AMD passa alla fase successiva, andandosi a confrontare con Intel anche nella fascia più alta del mercato consumer, quella definibile estrema. La sua arma sarà Threadripper.

Analogamente a quanto fanno i Core i7 e i9 della serie X in quel di Santa Clara, i nuovi Ryzen Threadripper sfruttano l’architettura già esistente portandola a picchi ancor maggiori. Si arriva fino a 16 core fisici, che diventano 32 logici grazie al multithreading; come sui modelli meno estremi, anche qui è presente la tecnologia XFR, che permette di andare oltre le frequenze Turbo in presenza di un impianto di dissipazione adeguato. L’arsenale di Threadripper si compone inoltre di cache L3 da 32 MB, controller di memoria DDR4 in configurazione quad-channel e 64 linee PCI Express 3.0. Il TDP previsto è di 180 W, quasi il doppio dei Ryzen 7, ma qui non parliamo di processori pensati per chi bada al risparmio energetico. A proposito di Ryzen 7, chi decidesse di effettuare l’upgrade è bene sia pronto a cambiare pure scheda madre: Threadripper ha chipset, X399, e socket, TR4 da ben 4094 pin, dedicati. Del resto, Intel fa esattamente lo stesso per i suoi Core X, distanziandoli così in modo marcato dalle varianti più comuni.

Al momento i nuovi arrivati della famiglia Ryzen sono due, 1950X e 1920X. Le differenze sono essenzialmente su tre ambiti: core, frequenze e prezzi. Il 1950X, da buon top di gamma, offre tutti i 16 nuclei fisici e 32 logici; il fratello minore deve accontentarsi invece di 12 e 24. Di contro, il 1920X ha una frequenza base leggermente più alta, 3,5 GHz contro 3,4, ma in Turbo raggiungono entrambi i 4 GHz e non è chiaro se tale situazione si ripeta pure sui valori in XFR, al momento ignoti. Anandtech scommette su 100 MHz aggiuntivi. Infine, i prezzi sono rispettivamente di $999 per Threadripper 1950X e $799 per 1920X, con disponibilità a partire da agosto. In arrivo anche un PC Alienware basato

Non economici, ma vale il discorso già fatto sul piano energetico. Chi sceglie questi mostri non bada a spese per avere le massime prestazioni. Inoltre, per capire come abbia lavorato bene AMD sul piano commerciale bisogna fare la comparazione diretta con Intel nella stessa fascia: a $999 essa propone il Core i9 7900X, con 10 core invece che 16. Se poi si confrontano entrambi i top di gamma contro, il posizionamento di AMD è ancora più favorevole, visto che il Core i9 7980XE costa il doppio del 1950X. Certo, rimangono le differenze di architettura, su cui i Core mantengono ancora un po’ di vantaggio complessivo, ma gli anni bui di AMD sembrano del tutto alle spalle e gli utenti enthusiast hanno finalmente un’opzione in più da poter considerare.

Una nota a margine, in conclusione, anche per la fascia bassa: i Ryzen 3 verranno introdotti in via ufficiale il prossimo 27 luglio. Si parla di almeno due modelli, 1300X e 1200. Entrambi saranno quad-core e privi di multithreading in stile Core i5; presenti le frequenze Turbo, a cui il 1300X potrà aggiungere la modalità XFR.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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