Dal firmware dell’HomePod trapelano RAM e risoluzione del piccolo display

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A sensazione in quel di Cupertino c’è chi starà passando dei brutti quarti d’ora. Risale a venerdì scorso infatti il rilascio pubblico di un firmware dedicato all’HomePod, lo smart speaker con Siri che Apple rilascerà a fine anno nei principali Paesi anglosassoni. Non essendo un dispositivo ancora in vendita ricade per forza di cose nella categoria dei leak di prima fonte, per quanto non voluto: l’ipotesi più plausibile è di un errore nel canale di rilascio scelto, che avrebbe dovuto essere quello interno destinato ai prototipi. Il problema maggiore non è però nel firmware in sé, non utilizzabile su alcun altro iDevice, quanto nelle informazioni che man mano i più smaliziati stanno scoprendo al suo interno, non solo relative all’HomePod. Ma ormai il danno è fatto, perciò non si può fingere d’ignorare quanto viene riportato. Per fortuna i nuovi ritrovamenti non riguardano il prossimo iPhone, anche se il discorso su quest’ultimo è tutt’altro che chiuso.

Si torna sull’HomePod, con qualche dettaglio in più sulle caratteristiche hardware. Sappiamo per stessa affermazione di Apple che al cuore dello speaker vi è una ben nota conoscenza: il System-on-a-Chip A8. Esso è già utilizzato su iPhone 6, iPad Air 2, iPad mini 4, iPod touch 6 ed Apple TV 4. Ignoto è stato finora invece il quantitativo di RAM. Il segreto è stato svelato nelle scorse ore su Twitter dall’utente Avery Magnotti, scavando nei plist del firmware trapelato. Si tratta di 1 GB, che sembra relativamente poco al giorno d’oggi, ma considerata la particolare natura del prodotto risulta anzi ben dimensionato. Il Google Home ne ha la metà esatta, abbinati a un SoC che non compete minimamente nella categoria dell’A8. Per trovare un concorrente tecnicamente meglio messo occorre guardare all’Echo Show di Amazon, che dispone di 2 GB di RAM e fa forte affidamento sullo schermo multitouch da 7″ integrato, rendendolo nell’interazione quasi più vicino a un tablet che ad un altoparlante.

Lo schermo, appunto. Anche l’HomePod ne ha uno, posto sulla parte superiore, ma contrariamente al prodotto di Amazon qui è molto piccolo ed essenziale, dedicato in particolare modo a fornire feedback visivi piuttosto che ad agire come mezzo di input, compito affidato alla voce. Sebbene abbia il supporto touch e permetta semplici interazioni come modificare il volume o mettere in pausa il brano riprodotto, il dato sulla risoluzione scoperto da Magnotti lascia pochi dubbi sugli scopi ristretti del display: 272×340. Resta comunque da capire in che modo Apple lo sfrutterà, se solamente per visualizzare l’onda animata di Siri oppure anche per brevi testi di notifica.

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Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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