Nel mondo tecnologico odierno, le memorie flash sono diventate indispensabili per qualsiasi produttore. Senza di esse non sarebbe possibile memorizzare foto, filmati e qualsiasi altro tipo di file all’interno dei nostri dispostivi. Inoltre, la loro crescente velocità permette di avere prodotti sempre più performanti. Vista l’enorme offerta e la diffusione di smartphone e tablet, le memorie NAND sono sempre più richieste dalle aziende e, mentre c’è chi si è attrezzato per realizzarle in casa (Samsung), la maggior parte dei produttori sono costretti a comprarle da terzi, inclusa Apple. Questo porta ad un aumento dei costi di produzione dei dispositivi e, soprattutto, ad una dipendenza dagli stessi fornitori. Non a caso ho citato proprio Apple e Samsung, visto che la prima acquista buona parte dei moduli di memoria dalla seconda (e non solo questi).
Si capisce facilmente perché l’azienda di Cupertino sta dimostrano molto interesse nella divisione chip di Toshiba, che da qualche tempo è su piazza e disponibile alla vendita. Attualmente sono state presentate offerte da KKR, Bain Capital e Foxconn, e si sapeva già che Apple partecipava con quest’ultima. A quanto pare l’azienda capitanata da Tim Cook fa parte anche della cordata Bain Capital, essendo così parte attiva in due delle tre offerte. Secondo Bloomberg, al gruppo guidato da Foxconn partecipano: la capogruppo con il 25% dell’offerta formulata, Apple con il 20%, Kingston con il 20%, Sharp con il 15% e SoftBank con il 10%, mentre Toshiba si riserva di mantenere una quota di capitale pari al 10% del totale indipendentemente dalla cordata vittoriosa. Sempre al 20% ammonterebbe la quota di Apple anche nella cordata che fa capo a Bain Capital. Bloomberg afferma che quella in svantaggio sia la prima, nonché l’unica in cui non ci sia lo zampino di Tim Cook, per cui ci sono serie possibilità che l’emancipazione da Samsung sia imminente, almeno per quel che riguarda le memorie. Ma non dimentichiamo che Apple inizierà a progettare internamente anche i chip grafici, con buona pace di Imagination Technologies (o di quel che ne resta).