Domani è il giorno di iOS 11: alcuni utili consigli preliminari per aggiornare sereni

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Claudio Orler, Fabrizio Giraudo.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Settembre non porta con sé solo l’autunno, ma anche nuovi prodotti Apple e gli aggiornamenti principali per tutti i suoi sistemi operativi. Domani iOS 11, insieme a tvOS 11 e watchOS 4, sarà distribuito pubblicamente nella sua forma finale, dopo alcuni mesi di fase Beta in cui sono state messe sotto torchio le sue migliorie. Tutt’altro che poche, specialmente se guardiamo agli iPad dove l’undicesima versione del sistema operativo mobile permetterà un salto di qualità atteso da tempo, considerata pure la gamma Pro. Di solito la procedura di upgrade non comporta particolari problemi e credo che molti di voi avranno affrontato tranquillamente tutti i passaggi tra le precedenti versioni. Se avete aggiornato lisci come l’olio ad iOS 10.3, con la transizione al file system APFS, dubito iOS 11 possa spaventarvi. Mai dire mai, però, ed è sempre bene assicurarci un cambio quanto più rapido e indolore possibile. In questo post approfondiremo 7 importanti step consigliati, relativamente semplici ed efficaci.

Prima di continuare, una doverosa precisazione: se avete la sensazione di trovarvi davanti a qualcosa già letto, è giusto così. L’articolo è basato sul corrispettivo fatto lo scorso anno per iOS 10, con le opportune modifiche dove necessario. Proprio per questo motivo consiglio comunque di considerare questo nuovo, in quanto il vecchio potrebbe non risultare completamente fedele alla situazione attuale.

Step 1: Dispositivo

Il primo passo crediamo sia anche quello più ovvio: il dispositivo su cui andremo ad installare iOS 11 è compatibile con esso? La tradizione dei “tagli” ripresa dalla decima versione è stata proseguita anche qui, e stavolta tutti i prodotti coinvolti dalla scure di Apple hanno il chip A6. Più in generale, il supporto di iOS alle architetture a 32-bit è definitivamente cessato. Ecco l’elenco dei non più supportati:

  • iPhone 5 e 5c
  • iPad di quarta generazione

Tutte le generazioni successive sono invece aggiornabili a iOS 11. Non bisogna prendersela a male, dato che tutti hanno avuto un lungo periodo di supporto. Forse un po’ più penalizzato è stato l’iPhone 5c, ma non avrebbero potuto fare un’eccezione senza farla all’iPhone 5 di pressoché pari hardware e in ogni caso ha goduto di circa 4 anni di cure, invidiate da molti altri dispositivi non-Apple. Qualora il terminale fosse stato acquistato negli ultimi 12-18 mesi, purtroppo arrabbiarsi con Apple serve a poco: già in fase di acquisto il terminale era anziano e verso la fine del suo ciclo di supporto. Pur comprendendo il rammarico, insomma, si sapeva a cosa si andava incontro. Per ciascuno elencato poco sopra iOS finisce qui.

Beninteso, la cessazione del supporto per le nuove versioni non significa che i dispositivi cesseranno di funzionare. Sembra una stupidaggine a ricordarlo, ma capita talvolta di confondere le due cose. Domani l’iPhone 5 funzionerà come ha sempre fatto sinora e continuerà a farlo fino all’eventuale morte hardware dell’unità. Ciò che potrà accadere lato software è che diminuiranno gradualmente le app con supporto per iOS 10, rimanendo privi dei loro ultimi aggiornamenti o non potendole installare proprio se si tratta di new entry. Ma parliamo di svariati mesi se non addirittura anni. Tuttora escono nuove app che richiedono almeno iOS 9, nemmeno la penultima dunque.

Vale la pena di effettuare un riepilogo dei dispositivi supportati prima di proseguire:

  • iPhone 5s
  • iPhone SE
  • iPhone 6/6 Plus
  • iPhone 6s/6s Plus
  • iPhone 7/7 Plus
  • iPad Air
  • iPad Air 2
  • iPad (2017)
  • iPad Pro da 9,7″
  • iPad Pro da 10,5″
  • iPad Pro da 12,9″ di prima generazione
  • iPad Pro da 12,9″ di seconda generazione
  • iPad mini 2
  • iPad mini 3
  • iPad mini 4
  • iPod touch di sesta generazione

Se i nostri rientrano nella lista soprastante, ottimo. Per loro iOS continua. Andiamo al prossimo step.

Step 2: App

Potrebbe sembrare un passaggio superfluo, ma non lo è affatto se ci si riflette. Guardiamo a quali applicazioni e giochi abbiamo installato sul nostro iDevice. Le probabilità sono ottime che almeno il 90-95% vada senza problemi e che un gran numero ha già l’aggiornamento di compatibilità pronto ad arrivare domani o entro i prossimi giorni (già stasera, a dire il vero, riportano su varie testate del mondo Apple l’arrivo di app pronte per iOS 11). Ma possono esserci applicazioni per particolari esigenze la cui idoneità all’uso col nuovo iOS dovrà essere verificata prima di aggiornare, specialmente se già da tempo non ricevono nuove versioni. Ancor più importante è il caso di terminali aziendali: se hanno app precaricate dal datore di lavoro è meglio prima verificare col reparto IT. In sostanza, nei casi specifici qui citati il consiglio è di non aggiornare subito, attendendo verifiche terze o indicazioni che diano il via libera.

Il caso potenzialmente più impattante è nel caso utilizzassimo ancora app solo a 32-bit. Si tratta di un numero ormai esiguo, ma esistono ed è bene sapere che iOS 11 ne taglia completamente il supporto, non permettendone più l’esecuzione senza ricevere eventuali aggiornamenti dallo sviluppatore. Qualora tali software risultassero necessari, sarà bene premere sul freno e lasciare la versione di iOS già in uso. A partire dalla 10.3, abbiamo la possibilità di effettuare una verifica sulle applicazioni installate, evidenziando quelle problematiche. Vediamo come fare:

  • Entriamo nelle Impostazioni
  • Premiamo sulla sezione “Generali”
  • Scegliamo la scheda “Info”
  • Controlliamo nell’elenco che ci verrà mostrato la voce “Applicazioni”: se è presente una freccia verso destra, vuol dire che abbiamo delle app solo a 32-bit e dobbiamo chiarire quali entrando con un tap nell’elenco di compatibilità
  • Se iOS segnala che per tutte o alcune è disponibile un aggiornamento, effetuiamolo

Se la voce “Applicazioni” non ha alcuna freccia né reagisce al tocco, vuol dire che tutte le app installate sono a 64-bit. Accertatici di non avere alcun’altra incompatibilità imminente, che possa portare ad eventuali problemi in ufficio, possiamo proseguire col terzo step dei preparativi.

Step 3: Rete

Anche questo potrebbe sembrare uno step banale, che non serve a nulla. Ma se non vogliamo avere spiacevoli sorprese è meglio effettuarlo. Parliamo della rete. L’aggiornamento domani arriverà Over-The-Air, pertanto occorrerà la connessione ad Internet; lo stesso vale anche se si effettua la procedura tramite iTunes. La situazione ideale è avere a disposizione una rete Wi-Fi appoggiata a una linea ADSL (con buone velocità) o fibra. In quasi tutte le situazioni l’abbonamento pattuito col gestore è di tipo flat, con una quota fissa mensile e senza limiti nello scaricamento dei dati. Si tratta della soluzione ideale nonché predefinita da parte del sistema operativo.

Molto diverso è il discorso se siamo costretti ad appoggiarci a una connessione 4G o 3G. Le velocità nella media saranno più alte, ma dovremo fare i conti col limite massimo di GB previsto dal piano dati. Poiché la nuova versione di iOS richiederà ben più di 1 GB per essere scaricata sarà opportuno accertarsi preventivamente sia quanto prevede il nostro piano mensile sia quanto ci rimane prima del suo esaurimento. Non solo: dato che iOS non effettua il download degli aggiornamenti senza Wi-Fi, ciò significherà che dovremo avere uno smartphone di supporto se dovremo aggiornare un iPad oppure uno smartphone secondario se il terminale da aggiornare è un iPhone. Tale dispositivo dovrà agire in modalità tethering, ovvero riversare la connessione 3G/4G attiva in una rete Wi-Fi accessibile da altri prodotti, fungendo così come un modem-router in miniatura. Queste sono le principali procedure per attivarla sulle due principali piattaforme:

  • iOS: rechiamoci in Impostazioni, entriamo nella sezione “Hotspot Personale” e attiviamolo. Se non abbiamo ancora impostato una password, inseriamola. Nel caso ve ne fosse una già esistente avremo la possibilità di visualizzarla e volendo modificarla.

  • Android: il percorso può differire leggermente a seconda del dispositivo e delle personalizzazioni del produttore, ma si tratta spesso di variazioni minori. Quello di esempio è basato su un Google Pixel con Android 8.0. Entriamo in Impostazioni, dunque nell’area “Rete e Internet”, infine in “Hotspot e tethering”. Lì troveremo lo switch per attivare il tethering. Anche qui se non abbiamo già impostato una password è bene farlo e se invece c’è già potremo vederla e/o modificarla.

Dato che i consumi di dati possono essere elevati il suggerimento è di attivare il tethering solo a rilascio avvenuto da parte di Apple. Ancor prima di farlo, però, assicuriamoci che il gestore lo includa nel piano tariffario. Questo è un punto che tocca in particolare chi ha Vodafone, dato che varie sue tariffe non prevedono il tethering senza extra costi. E questi ultimi, una volta applicati, rischierebbero di essere davvero salati, dunque meglio non prendere alla leggera questa verifica. A maggior ragione se si è all’estero: in ogni caso, anche se pure il tethering è stato coinvolto dall’iniziativa europea di azzeramento dei costi di roaming, la scelta dovrebbe ricadere su una connessione Wi-Fi. Vale la pena gustare, o sopportare a seconda dei casi, un Frappuccino per fare l’aggiornamento.

Siamo all’incirca a metà percorso. Entriamo ora nelle fasi calde della preparazione ad iOS 11.

Step 4: Backup

Il modo migliore per mettersi al riparo da eventuali problemi in sede di aggiornamento è quello di effettuare un backup. Ciò salva i nostri dati presenti sul dispositivo, consentendoci di recuperarli in qualsiasi momento. Due sono le modalità previste da Apple: tramite iCloud o tramite iTunes. Nel primo caso, questa è la procedura da seguire:

  • Colleghiamoci ad una rete Wi-Fi
  • Entriamo nelle Impostazioni
  • Scegliamo la voce iniziale, quella contrassegnata dal nostro nome, in modo da entrare nella gestione dell’ID Apple
  • Premiamo la sottosezione “iCloud”
  • Accertiamoci che lo switch alla voce “Backup Cloud” sia nella parte attiva e se non lo è facciamolo entrando nell’apposita area dedicata
  • Premiamo su “Esegui backup adesso”
  • Attendiamo che termini il backup e verifichiamo se la data dell’ultimo salvataggio è stata aggiornata; se sì, vuol dire che la procedura è riuscita

Questo backup è il più semplice, ma non il più completo. Esso infatti archivia in iCloud foto, contatti, note, musica, dati dalle app e alcune impostazioni. Dovremo inoltre verificare che non vengano superati i 5 GB base gratuiti, altrimenti sarà necessario aderire a uno dei piani a pagamento. Per effettuare un backup profondo, comprendente tutti i dati salvati, occorre passare tramite iTunes. Ecco come fare:

  • Colleghiamo col cavo l’iDevice al computer
  • Se iTunes non si apre, facciamolo noi manualmente (su OS X/macOS premiamo sul Launchpad e dunque sull’icona di iTunes; su Windows 7/8.1/10 dovremo cliccare il pulsante Start, entrare nella lista “Tutte le app” e dunque premere su iTunes)
  • Qualora il dispositivo sia protetto da un codice inseriamolo
  • Una volta accertatoci che il dispositivo è riconosciuto da iTunes, entriamo nella sezione Riepilogo se non è già così di default
  • Nell’area Backup premiamo sul pulsante “Effettua backup adesso”; qualora utilizziamo l’app Salute, abbiamo un Apple Watch abbinato oppure più semplicemente desideriamo maggiore sicurezza prima di procedere mettiamo la spunta a “Codifica backup”, impostando una password
  • Terminata la procedura, verifichiamo che il backup sia stato effettuato osservando nella sezione Riepilogo se l’ultima data e ora corrispondono a quelle più recenti; se sì, vuol dire che la procedura è riuscita

Viste le due procedure per effettuare un backup, andiamo ad analizzare la procedura inversa, ossia ripristinarne il contenuto sul dispositivo. Qui sotto la modalità tramite iCloud:

  • Il prerequisito è che il dispositivo di partenza sia stato resettato e dunque si debba ripetere la configurazione iniziale; effettuiamo tutti i passaggi fino ad arrivare alla sezione App e Dati
  • Premiamo su “Ripristina da backup iCloud”
  • Se ci viene richiesto, inseriamo il nostro ID Apple e la password
  • Nella lista che ci verrà mostrata selezioniamo il backup più recente
  • Nel caso ce lo richieda ancora, ripetiamo di nuovo ID Apple e password
  • Attendiamo il termine del ripristino e dunque procediamo con la configurazione

Il ripristino di un backup tramite iTunes avviene invece così:

  • Effettuiamo gli stessi primi 4 passaggi già visti nella procedura per la creazione del backup (collegamento iDevice, apertura iTunes, inserimento dell’eventuale codice di protezione e ingresso nella schermata Riepilogo)
  • Nell’area Backup premiamo su “Ripristina backup” e dalla lista selezioniamo quello più recente
  • Premiamo il pulsante “Ripristina” e se previsto inseriamo la password di protezione
  • Una volta che la procedura è stata interamente completata potremo chiudere iTunes e scollegare il dispositivo

Il grosso l’abbiamo fatto: i prossimi passaggi saranno molto più rapidi da effettuare.

Step 5: Pulizia

Questo step può essere scambiato di ordine col precedente a seconda delle proprie preferenze. Inoltre, la pulizia può non essere un passaggio necessario. Quasi superfluo precisare che non intendiamo l’atto fisico di pulire schermo e scocca del dispositivo, ma il pulirlo dei dati non necessari. Durante l’aggiornamento le nuove versioni di iOS richiedono uno spazio adeguato per poter procedere. È consigliabile infatti avere non meno di 3 GB liberi a disposizione affinché il sistema possa completare senza intoppi il processo. Verifichiamo dunque di quanto spazio libero disponiamo:

  • Entriamo nelle Impostazioni e scegliamo la sezione Generali
  • Nella lista, premiamo su “Spazio sul dispositivo e su iCloud”
  • Accertiamoci che la voce “Spazio disponibile” abbia almeno il minimo da noi consigliato sopra

Qualora il valore risulti inferiore, il rischio che l’aggiornamento non venga effettuato è alto. Se può, iOS offre di suo la possibilità di rimediare occupandosi della rimozione temporanea di app e contenuti ripristinandoli al termine dell’upgrade. Meglio aiutarlo noi, comunque. La procedura generale è la seguente:

  • Nella stessa sezione in cui ci siamo recati premiamo la prima delle due voci “Gestisci spazio”, quella relativa al dispositivo
  • Dopo un rapido calcolo, verranno elencate tutte le app installate e quanto spazio occupano insieme ai loro dati
  • Premiamo sull’app col valore più elevato: se abbiamo la possibilità di rimuoverne solamente i dati (e posto che il backup sia stato fatto per evitare successivi rimorsi), facciamo un tap su “Modifica” ed eliminiamoli in modo manuale; se viene invece proposta solo l’opzione per eliminare l’app ed essa non risulta indispensabile in quel momento premiamo su “Elimina app” confermando al pop-up successivo
  • Ripetiamo le stesse verifiche con tutte le app di dimensioni rilevanti, all’incirca dai 250 MB in su

Per alcune non è però possibile o consigliabile procedere in questo modo. L’eliminazione delle foto, ad esempio, può avvenire solo all’interno dell’app stessa. Stesso discorso vale per i messaggi di posta elettronica se si usa il client nativo. Le soluzioni di messaggistica come WhatsApp è meglio gestirle manualmente al loro stesso interno, rimuovendo conversazioni e contenuti multimediali non più necessari e/o voluti.

Una volta completate le operazioni di pulizia, effettuiamo di nuovo i passaggi iniziali di questo step e controlliamo se abbiamo ricavato spazio sufficiente. Se ancora non basta, potrebbe essere giunta l’ora di agire in maniera più drastica ripulendo tutto il dispositivo, col presupposto di aver fato il backup di tutte le cose importanti. Entriamo nelle Impostazioni, dunque in Generali e infine scorriamo la lista fino a trovare la voce “Ripristina”, scegliendo l’opzione che effettua il reset del terminale. Dovremo effettuare nuovamente tutta la configurazione. Il suggerimento è di procedere in questo modo solo se strettamente necessario e solo domani dopo il rilascio: il primo ripristino, senza backup, ci permetterà di aggiornare a iOS 11; sarà da effettuare un secondo ripristino se si vuole sfruttare il backup tramite iCloud. Più avvantaggiato qui è l’uso di iTunes, dato che ridurrebbe il reset a uno solo, occupandosi poi esso di rimettere dati e app al proprio posto.

Passiamo ora al penultimo step, molto rapido se sono già stati presi tutti gli accorgimenti del caso.

Step 6: Account

Durante la procedura di aggiornamento ci verrà richiesto d’inserire la password del nostro ID Apple. Facciamo sin da ora mente locale e ricordiamocela; per maggiore sicurezza conviene annotarla. Lo stesso per gli altri principali servizi, la cui richiesta di autenticarsi nuovamente non è da escludersi. Se non ricordiamo le password è meglio già effettuare sin da stasera le rispettive procedure per ripristinarle e inserirne di nuove, rispettando sempre determinati canoni di sicurezza (utilizzare quando possibile combinazioni di lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali; prediligere altri elementi rispetto a nomi e/o dati di nascita). Attenzione inoltre qualora fossero attivi sistemi di autenticazione a due fattori, perché in tali casi potrebbe non essere sufficiente la sola password. Teniamo dunque a portata di mano tutto l’occorrente per effettuare i vari login (numeri di telefono per ricevere eventuali SMS con codice, altri dispositivi autorizzati, ecc.).

Se siamo a posto anche con questo step, non ci resterà che fare domani stesso l’ultima verifica.

Step 7: Batteria

L’aggiornamento richiederà al dispositivo un consistente sforzo energetico. Farsi trovare con percentuali inferiori al 40% di batteria non è consigliabile e nel caso l’autonomia scendesse a quota zero nel bel mezzo della procedura di upgrade potremmo dover procedere manualmente al ripristino tramite iTunes nella modalità Ripristino, utilizzata quando il sistema operativo non può più essere avviato. Conviene in generale collegarlo alla rete elettrica durante l’operazione, assicurandosi protezione completa contro l’evenienza sopra descritta. Se fossimo fuori casa e non prevedessimo di rientrarci, dovremmo ricordarci di tenere con noi cavo e alimentatore oppure una batteria esterna ben carica. Qualora invece rincasassimo, varrà la pena sopportare la vecchia versione per qualche ora in più.

Si chiude qui questa sorta di vademecum al passaggio ottimale ad iOS 11. Non possiamo garantire che pur seguendo tali step alla lettera tutto filerà liscio, né possiamo pretendere di aver considerato tutte le possibili casistiche: a seconda della propria configurazione, non è da escludere vi siano ulteriori procedure intermedie da effettuare. In tale sede abbiamo cercato di affrontare i preparativi più comuni in queste ultime ore che precedono l’arrivo della nuova versione. Buon aggiornamento a tutti!

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.