Apple Music raggiunge quota 30 milioni di abbonati paganti, crescendo di più del 10% dallo scorso mese di giugno, data in cui si contavano “solo” 27 milioni di utenti. Tuttavia, secondo il responsabile del servizio, Jimmy Iovine, non si è ancora raggiunto il massimo. Per il produttore musicale, Apple Music ha intrapreso la giusta direzione ma, come tutte le altre piattaforme di streaming musicale, ha bisogno di fare un salto di qualità per assicurarsi un futuro roseo. «Per me il report di Goldman Sachs – dichiara Iovine in una lunga intervista a Billboard – che prevede che il business globale dei servizi di streaming raggiungerà un giro di affari di 41 miliardi di dollari, non ha senso. Infatti, esso raffronta solo i proventi dei nuovi servizi con quelli provenienti dai vecchi cataloghi musicali e non anche dalle piattaforme gratuite come YouTube».

«La maggiore difficoltà per noi – prosegue – è il dover mettere l’anima nella nostra offerta, in modo da convincere gli utenti a pagare i $10 mensili richiesti, scartando le alternative gratuite che il mercato offre». L’obiettivo di Apple è dunque di convincere Billboard a cambiare le modalità con le quali realizza le classifiche e stima il volume di affari del mercato musicale, visto che non è possibile dare lo stesso peso ad una riproduzione di un brano da un servizio gratuito e da uno a pagamento. Sempre Iovine, a riguardo, sostiene che: «I musicisti credono che i loro proventi non possano più provenire dalle registrazioni e questo è demotivante per loro».

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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