Recensione: Darkroom, il mio photo editor preferito su iPhone

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Che lo smartphone sia ormai la fotocamera di tutti è più che evidente. Tralasciando una visione macroscopica, l’impatto sul mercato delle “vecchie” reflex e l’evoluzione galoppante della qualità “tascabile”, ognuno di noi può valutarne gli effetti sulla propria vita. Sono anni che provo app per elaborare le fotografie sull’iPhone, dalle più semplici fino a quelle più complesse, migliorate nell’efficienza con l’arrivo della possibilità di scattare in RAW. Probabilmente se non avessi una macchina fotografica cercherei di sfruttare le potenzialità dello smartphone fino all’ultimo pixel, ma non è così. Per questo dopo un periodo di euforia iniziale ho ripreso ad usare l’iPhone nel più semplice e banale punta e clicca. Ciò non vuol dire, però, che non si possano ottenere dei buoni risultati. Già l’app Fotocamera si comporta degnamente nelle condizioni semplici, però il margine di miglioramento è tanto, specie al chiuso. Inoltre vengono generalmente fuori delle foto un po’ fredde ed impersonali, per questo tendo ad applicare su tutte la mia mano. Non parto più dal RAW, perché l’iPhone scattando in JPG esegue un quantità sterminata di calcoli per farci ottenere delle immagini più stabili e ben esposte, per cui lo preferisco quasi sempre anche se poi non si può parlare di vero sviluppo. Tutto rientra comunque nell’ambito della post-produzione. Come ho anticipato, le app che possiedo per queste attività sono moltissime, comprese Lightroom ed altre di livello molto elevato, ma non voglio impegnarmi troppo o impiegare troppo tempo, perché se ce ne fosse bisogno userei direttamente una “vera” fotocamera ed invierei l’immagine al telefono tramite Wi-Fi. Mi sono trovato a vivere una sorta di selezione naturale involontaria negli ultimi anni, andando piano piano a cancellare le app fotografiche che non usavo. Alla fine me ne sono rimaste sette, ma quella che uso di più è Darkroom.

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Ve ne parlo oggi perché un recente major update (3.0, gratuito per i vecchi utenti) mi ha fatto ricordare di quanto in realtà la utilizzi, seppure questa presenti tanti, tantissimi limiti. Inizialmente me ne sono innamorato perché era una delle poche ad offrire una curva RGB ed io sono abituato a sfruttare questo veloce strumento per un buon 70% delle correzioni. È un po’ rudimentale qui, perché gli manca la possibilità di spostare i punti esterni per bruciare volontariamente bianchi o neri e ragiona solo su 4 aree, però la trovo comunque comodissima.

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Altra cose che mi ha fatto notare Darkroom in mezzo alla massa di app simili sono gli effetti. Aspettate però, non perché quelli offerti siano belli o brutti, quella è una questione di gusti e comunque ce ne sono anche da comprare o scaricare in aggiunta, ma perché li fa creare a noi. In pratica ci si può fare dei preset basandosi sulle modifiche apportate ad una foto e poi si possono applicare ad altre, per giunta con possibilità di fade da 0 a 100.

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A rendere questa funzionalità ancor più comoda è stata proprio la recente release, grazie alla quale l’applicazione dei filtri può avvenire in batch. Quindi si possono selezionare quante foto si desidera e poi incollare sopra l’effetto precedentemente copiato, avendo sempre la possibilità di intervenire poi singolarmente. Il rapporto con il rullino, vera croce di molte app, è gestito in modo piuttosto semplice. Le modifiche rimangono in locale finché non si preme su esporta e si sceglie di modificare l’originale o salvarne una copia, le quali finiranno nella libreria nativa di iPhone.

Ritornando alle possibilità di modifica, la nuova versione ha migliorato tantissimo la parte relativa alle trasformazioni, che ora includono la valutazione automatica, la prospettiva e altro. Ma l’aggiunta più importante per me è stata lo slider per luci ed ombre. Sembrerà assurdo, eppure non c’erano nella versione precedente. Si riuscivano ad ottenere risultati analoghi in modo diverso, ma questi sono decisamente più semplici e comprensibili. C’è la nitidezza, la tinta, la dissolvenza, la temperatura ed altro.. senza arrivare ai livelli di Lightroom o agli automatismi di Snapseed, ma con un’impostazione molto più semplice e lineare. Con Darkroom io vado di diritto al punto e questo mi piace. Se c’è un risultato che voglio ottenere ci riesco, nei limiti della qualità dell’immagine originale, ma soprattutto in poco tempo. Quattro tap, qualche swipe e via.

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Prima vi parlavo di limiti, vediamo di capire quali sono per me. Il primo è che l’interfaccia di modifica non ha un tasto di conferma ed è una cosa che ogni tanto mi spiazza. Con tutto che la uso da anni, dopo che intervengo sulla rotazione cerco sempre un ok da qualche parte, invece si deve passare ad altre correzioni oppure cliccare sulle piccolissime scritte in alto, tra cui la fondamentale “esporta”. Altra cosa fastidiosa è che a volte fa confusione con le miniature. Quando si lavorano set di foto nella vista complessiva (che mischia rullino e quelle locali già modificate), i salvataggi causano un riarrangiamento delle thumbnail e può capitare di aprire una foto e scoprire che è un’altra. Devo aggiungere che questo problema l’ho notato da poco e temo possa essere legato alla beta di iOS, ma non ne sono del tutto sicuro. Se non si deve andare avanti e indietro con correzioni non si noterà, ma a me è capitato di trovarmi in questa situazione di recente. Altro limite è che esportando un numero elevato di foto modificate in gruppo, l’app va in crash… fino a 12 ha retto, oltre no. Anche questo potrebbe essere un problema temporaneo: ricordate che è una 3.0, per cui nuova release, nuovi problemi da risolvere. La cosa che invece mi urta di quest’app è che è specifica di iPhone. Certo si può installare su iPad e vederla ingrandita, ma l’esperienza d’uso non è all’altezza.

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Conclusione

Il problema di Darkroom è che continua ad essere gratuita. Lo dico sul serio. Ci sono dei pacchetti a pagamento come acquisti in-app ma che non sono fondamentali, specie per gli utenti più in gamba che riescono a creare da soli i filtri con i preset. Devo dire che mi sarei aspettato una 3.0 universale e a pagamento, così da supportare gli sviluppatori e garantirci che questa perla possa continuare a svilupparsi, vedere risolti i bug e migliorare. Nel frattempo, se non la conoscete già, io vi consiglio di scaricarla. Ne vale davvero la pena.

PRO
+ Interfaccia moderna e gradevole
+ Presenza di curve RGB
+ Supporto per RAW e Live Photo
+ Filtri personalizzati (con sincronizzazione e Backup)
+ Applicazione Batch di modifiche
+ Storia degli interventi navigabile
+ Correzione della prospettiva
+ Ha tutto quello che serve, è diretta e veloce
+ È gratuita… (1)

CONTRO
- Non sfrutta il 3D Touch
- Manca l’app per iPad
- Ogni tanto confonde le miniature
- È gratuita… (2)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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