Cose che non amo in Safari ce ne sono molte, tant’è che spesso si riaccende la fiamma per Chrome, però si tratta per lo più di piccolezze legate all’ergonomia. Ad esempio uso tantissimo le cartelle nella barra dei preferiti e queste non sono organizzabili direttamente (con drag&drop o tasto destro per rinoma o eliminazione) perché si è costretti a passare sempre dall’apposita sezione di “Modifica Segnalibri” ⌥⌘B. Tra questi difetti minori inserisco sicuramente l’assenza delle favicon sulle tab, che magari rendono l’interfaccia meno pulita ma aiutano ad identificare meglio il nostro target. Ormai ci ho quasi fatto l’abitudine a non vederle, ma ascoltando l’ultima puntata di EasyApple ho scoperto come risolvere il problema.
L’app gratuita Faviconographer si installa facilmente e va eseguita ogni volta perché se ne vedano gli effetti, ecco perché una delle sue poche opzioni è quella dell’avvio automatico. Qui sopra vedete le mie impostazioni, nelle quali ho disattivato principalmente le icone sui preferiti, in quanto usando per lo più cartelle la resa non era ottimale. Faviconographer non è esente da difetti estetici, perché in realtà mette le icone su un layer differente e non davvero in Safari. Quindi se muoviamo velocemente la finestra ce ne accorgiamo oppure quando cerchiamo di chiudere un tab, perché l’icona si mette proprio sopra la X che si vede comunque apparire in background, tuttavia l’ho adoperato un giorno e quando ho provato a spegnerlo mi sembrava davvero che mancasse qualcosa alla mia esperienza di navigazione. Per ora lo sto apprezzando e lo consiglio, non mi dispiacerebbe se Apple ci ripensasse e riportasse le favicon in vita in forma nativa.