La tastiera a farfalla dei recenti MacBook ancora al centro di controversie sull’affidabilità

Tutto sommato, ad Apple non dispiace creare prodotti polarizzanti, dividendo tra entusiasti e scettici anche all’interno della stessa platea mela-friendly. Fa anche parte di quella sofisticata macchina mediatica che, insieme all’effettiva bontà dei dispositivi, riesce a generare vendite stellari. Bisogna però prestare attenzione a far sì che la succitata divisione non vada a protendere verso il negativo. Ad ormai oltre due anni dalla sua prima comparsa, la tastiera a farfalla delle più recenti generazioni di MacBook continua a far discutere, coinvolgendo pure personaggi con un atteggiamento solitamente fiducioso nei confronti di Apple.

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Nonostante l’azienda abbia apportato miglioramenti negli ultimi due anni, l’affidabilità di questa soluzione tecnologica non si starebbe rivelando all’altezza delle aspettative. Tra i maggiori critici vi è la giornalista Casey Johnston di The Outline, che ha riscontrato alterazioni della funzionalità del tasto Spazio sul suo MacBook Pro. Dopo aver portato il computer all’Apple Store più vicino, la diagnosi del Genius dopo quasi un’ora di verifiche è stata: «Probabilmente è un granello di polvere.» Proprio così, un granello di polvere. Le tastiere a farfalla, considerata la loro conformazione pressoché rasoterra rispetto il case del portatile, catturano tendenzialmente meno sporcizia di quelle tradizionali ma quando avviene può portare al malfunzionamento o al totale guasto del tasto coinvolto, dato che il deposito non riesce più ad uscire. Ci sono poi altri fattori ad aumentare le preoccupazioni. La Johnston lamenta che non si tratta del suo primo caso: quella che racconta nel suo articolo è stata addirittura la terza volta. I Genius sono a conoscenza del problema, al punto loro stessi da preferire di tenersi le vecchie generazioni di MacBook con tastiere “classiche”. Infine, la riparazione non può essere effettuata sui singoli tasti difettosi: occorre sostituire l’intera parte inferiore della scocca, prospettando all’utente una mazzata di $700 quando si esaurisce la garanzia legale o la AppleCare.

Qui abbiamo descritto un caso, ma in rete ne vengono riportati svariati altri. C’è chi al posto di reagire con rabbia ha preferito la satira, come Jonathan Mann, l’autore della popolare canzone sull’antennagate nel 2010 e tornato alla carica per l’occasione, col nuovo brano che si può ascoltare più sotto. A complicare la situazione, stavolta Apple non può nemmeno contare su coloro che di solito la difendono pure nelle peggiori tempeste. Tanto John Gruber su Daring Fireball quanto Dave Mark su The Loop hanno pesantemente bacchettato il colosso di Cupertino, chiedendosi addirittura se sta ancora mettendo la qualità al primo posto nella progettazione dei prodotti. Una situazione seria, su cui Cook e soci dovranno porre grandi attenzioni affinché non si trasformi in uno spiacevole keyboardgate.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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