#ProgettoWinITX: la prova conclusiva del computer piccolo, bello e potente

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Subito dopo aver concluso il #ProgettoWin mi sono dedicato alla realizzazione di una variante più compatta e moderna che ha preso il nome dal formato ridotto della scheda madre utilizzata. Le tecnologie in gioco nel #ProgettoWinITX sono simili, così come le finalità, ma siamo passati da Skylake a Kaby Lake, a RAM ancora più veloce e GPU NVIDIA serie 10 anziché 9. A bilanciare tutti questi passi in avanti vi è stata la decisione di ridurre leggermente la categoria dei componenti, scegliendo un nuovo i5 al posto del vecchio i7, 16GB di RAM invece che 32 ed una GTX 1070 invece della 980 TI. Ciò ha consentito di risparmiare sul totale pur mantenendosi su prestazioni e specifiche molto elevate. Trovate tutti i dettagli nel precedente articolo, dove ho spiegato anche le varie scelte e i passaggi per l’assemblaggio, oggi vediamo un po’ come si è comportato.

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Dopo il primissimo assemblaggio ho attivato il preset della modalità overclock a 4,4GHz nel firmware UEFI e l’ho lasciato così. Mi è sembrato andare molto bene per cui non mi sono impegnato più di tanto con i vari tweak per ottimizzare nel dettaglio il voltaggio e la frequenza. L’unica cosa su cui ho perso qualche ora è stata la personalizzazione delle ventole. Quella della CPU è molto silenziosa e parte già ad un 30% della potenza, per poi salire gradualmente fino a toccare il massimo a 75°.

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La ventola in estrazione, posizionata nella parte alta, è sempre in attività ma a bassissimo regime finché la temperatura rimane sotto controllo. Quella che ho aggiunto sul retro del case, invece, sta quasi sempre spenta: si accende al 30/40% quando la CPU inizia a scaldarsi (65°) e poi sale ancora ai 70°. Questa non era necessaria, in realtà, ho potuto poi constatare che il suo apporto non è cruciale per la stabilità, ma è incredibile come insieme consentano di smaltire il calore rapidamente. Dopo un task intensivo in cui si attivano tutte, si passa ad un silenzio quasi totale in meno di 3 secondi.

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Dopo aver installato e aggiornato tutti i driver, ho eseguito i medesimi test che avevo già utilizzato nel confronto tra Mac Pro e il #ProgettoWin, in modo da poterli inserire in una comparativa a tre. Iniziamo da Geekbench, che vede ottenere un ottimo punteggio in single core per la CPU di più recente generazione i5-7600K, che ricordo essere un quad-core “secco” a differenza dell’i7-6700K dove l’hyper threading consente di lavorare su altri 4 core virtuali. Considerando tutto, il #ProgettoWinITX se la cava molto bene e tiene testa anche alla CPU Xeon esa-core del Mac Pro.

Continuando con i benchmark sintetici, Cinebench R15 mette in luce l’evidente superiorità delle GPU NVIDIA su AMD. Le GTX stracciano le FirePro e la 980 Ti supera anche la 1070, per questo motivo nel primo computer l’avevo preferita (ancora non era stata presentata la 1080 Ti).

Mettendo insieme sia la CPU che la GPU con LuxMark 3.1 (scena Hotel Lobby), ho ottenuto un risultato stranamente basso con il #ProgettoWinITX, che sono convinto dipenda da un errore di implementazione del test. Ho verificato infatti che questo tende a generare problemi con alcune configurazioni hardware e mi sembra effettivamente strana la differenza in negativo rispetto al precedente assemblato. Tuttavia il risultato rimane sempre superiore a quello ottenuto dal Mac Pro esa-core con doppia GPU AMD FirePro D500.

Per maggiore chiarezza posso presentare un ulteriore test, visto che abbiamo due GPU NVIDIA a confronto. Geeebench offre infatti la possibilità di analizzare la capacità computazionale delle GPU, sia con OpenGL che CUDA. In questo caso la più moderna GTX 1070 ha battuto su entrambi i fronti la GTX 980 TI. La differenza non è comunque tantissima, ecco perché la vecchia continua a mantenere alto il valore dell’usato.

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Dopo aver passato in rassegna alcuni benchmark sintetici ho voluto provare la risposta ad uno stresstest prolungato di 8h. La stessa cosa l’avevo fatta in passato con il Mac Pro ed il precedente assemblato con raffreddamento a liquido, scoprendo che il primo era più silenzioso in idle ma diventava ben più rumoroso durante le fasi di lavoro intensive. La stessa cosa vale anche con il #ProgettoWinITX, che usa una dissipazione completamente ad aria ma riesce ad essere poco fastidioso anche quando spinto al limite. Inoltre la temperatura della CPU non ha mai superato i 75°, rimanendo per lo più sotto i 70°, e le performance sono rimaste sempre elevatissime, con un leggero calo di efficienza al 90% dopo la prima ora.

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Mettiamo da parte questi valori un po’ astratti e vediamo un po’ come se l’è cavata di fronte ad operazioni di uso quotidiano. Il primo ad essere chiamato sul banco dei testimoni è Lightroom, qui nella precedente edizione CC 2015 per non falsare il confronto. L’applicazione in batch del mio preset complesso è stata molto rapida, stracciando il Mac Pro e superando anche il #ProgettoWin. Con questo computer persino Lightroom sembra un software veloce e ben ottimizzato ed è tutto merito della GPU dal momento che la CPU ci ha dato risultati leggermente inferiori in multi-core. Lo stesso vantaggio è percepibile anche nell’esportazione dei file in conversione RAW->JPG, non è molto più veloce del #ProgettoWin ma il distacco rispetto il Mac Pro inizia ad essere già più importante. Considerate sempre che qui si parla di sole 10 fotografie e di un unico task, mentre tutto questo va poi moltiplicato n volte nella vita quotidiana di un fotografo.

Photoshop è un software più trasversale e non legato solo al mondo della fotografia. Qui il test consiste in un processo batch che apre 10 file JPG da 24MP, applica un lungo preset con operazioni complesse e poi lo chiude salvandolo. Il Mac Pro era andato già abbastanza bene ma il #ProgettoWin era riuscito a superarlo recuperando circa il 27% del tempo. In questa prova il miracolo CUDA non si è verificato come su Lightroom e il #ProgettoWinITX è rimasto un po’ dietro, più o meno a metà tra i due.

Ci tengo a ricordare che il Mac Pro della prova è sì un 2013 ma è il modello ancora in vendita oggi. A parte i costi, si tratta ovviamente di una macchina performante che usa hardware di alto profilo, come le CPU Xeon 6-core e le GPU FirePro. Tuttavia è un computer vecchio ed anche Apple lo sa, per questo è stato annunciato l’iMac Pro in attesa di un progetto completamente rinnovato per il futuro Mac Pro. Al momento, dunque, rimane in questa comparativa come base di test e solo per fornire un’informazione in più, non è mia intenzione puntare il dito su Apple o su quel computer.

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Nell’ambito del montaggio video sono due i software che mi piace testare: Premiere Pro e DaVinci Resolve (sempre le versioni precedenti per mantenere coerenza nelle prove). Sono tra i più usati al mondo ed entrambi eccellono in diversi ambiti, per cui è interessante vedere come reagiscono al cambiamento di CPU/GPU/RAM. A tal proposito, non bisogna dimenticare che nel #ProgettoWinITX ci sono 16GB di RAM e non 32 come negli altri due computer, seppure io ritenga che nelle operazioni analizzate non sia un fattore particolarmente impattante. Premiere Pro ha dato dei risultati molto simili a quelli di Photoshop, posizionando il nuovo assemblato più o meno a metà degli altri due (barre verdi). Lavorando sulla timeline ho visto pochissimi drop frame anche con clip 4K, con prestazioni molto simili a quelle del #ProgettoWin e nettamente superiori al Mac Pro, dove tutto diventava scattoso in breve tempo. Ovvio che sono comunque casi limite questi presi in esame, perché con clip molto pesanti è comunque buona norma lavorare sui file proxy nella vita reale.

DaVinci Resolve non è tra i software che uso abitualmente, ma è comunque interessante valutare il suo motore di rendering grazie al test Standard Candle. Qui i 24fps sono un tetto massimo, per cui non è che si riesca a capire benissimo quali siano le differenze in eccesso, ma è chiaro che il Mac Pro risulti il più lento mentre gli altri due viaggiano più o meno a braccetto, con un leggero vantaggio del precedente #ProgettoWin.

Forse mi è difficile valutare obiettivamente questo #ProgettoWinITX, in quanto ne ho scelto con cura ogni singolo elemento ed ho consapevolmente speso più del necessario per un case che considero bellissimo ed un alimentatore SFX in modo da avere maggior spazio per l’assemblaggio e per far respirare i componenti. Anche sulla scheda madre si sarebbe potuto risparmiare qualcosa, ma ho voluto quella perché è l’unica ITX serie 200 che possiede Thunderbolt 3 (con retrocompatibilità USB-C). Togliendo un po’ di “finezze” si sarebbe potuto mirare al più performante Intel i7-7700K, ma ho preferito configurare una macchina completa a tutto tondo, che non trascurasse le connessioni ed il fattore estetico. L’upgrade della CPU rimane comunque una possibilità futura e non mi dispiace affatto che vi sia questo possibile margine di miglioramento.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.