Anche la nuova icona dell’App Store diventa oggetto di contesa legale

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Assieme a ricerca e sviluppo, uno dei reparti più attivi in Apple è senz’altro quello legale. Spesso sull’offensiva, contro presunte violazioni altrui, altrettanto spesso sulla difensiva, combattendo accuse esterne. In fondo, si tratta di quotidianità per le grandi aziende, difficile che non siano impegnate sulle più disparate cause. È però probabile che in quel di Cupertino non si aspettassero che uno dei loro ultimi aggiornamenti fosse oggetto del contendere. Più precisamente una delle icone maggiormente rinnovate con le ultime versioni dei sistemi operativi, quella dell’App Store.

Un rebrand che nei mesi scorsi non ha mancato di suscitare controversie, col nuovo logo paragonato a delle bacchette o addirittura delle ossa. Alla fine, come avviene in molti casi simili, dopo il rigetto iniziale l’icona è stata quantomeno accettata dalla maggior parte e le polemiche si sono sopite. Se Apple dovrà cambiarla nuovamente, non sarà quindi per una rivolta popolare. Come riportano Phone Radar e The Verge, il “pericolo” maggiore in tal senso starebbe arrivando dalla Cina, vista la fresca ingiunzione depositata dall’azienda KON. Fondata nel 2009, è specializzata nell’abbigliamento, con uno stile giovanile e piuttosto rockeggiante.

Image from Baidu.

In effetti appare una buona somiglianza tra i due loghi, con la differenza maggiore negli arrotondamenti applicati da Apple alle estremità delle tre barre. La vertenza depositata da KON è stata accolta dalla corte suprema cinese, che forse celebrerà il processo già fra poche settimane. Per quanto possa sembrare un caso tutto sommato più curioso che preoccupante, non sarà certo da prendere sotto gamba per l’azienda guidata da Tim Cook: giuridicamente parlando, la Cina non si è finora dimostrata molto a favore. Il caso negativo più recente risale al 2016, quando è stato legittimato l’uso del marchio iPhone da parte di terzi, nello specifico un’azienda specializzata in accessori di pelletteria.

KON ha richiesto ad Apple scuse pubbliche, un risarcimento danni e addirittura il blocco delle vendite dei prodotti contenenti il logo contestato. In caso di sentenza sorridente all’azienda di casa, appare comunque difficile l’adozione di quest’ultima esagerata misura, anche perché si tratta pressoché esclusivamente di una questione software e basterebbe sostituire la sola icona dell’App Store. Verosimilmente, tuttavia, la vicenda si risolverà in modo più semplice con una lauta transazione economica al di fuori dell’aula di tribunale. Staremo a vedere nei prossimi tempi quale sarà la piega che prenderà questa ennesima battaglia legale.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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