Ne è passata di acqua sotto i ponti, rispetto a quando Apple tendeva quasi esclusivamente a tecnologie proprietarie. Benché continui ad utilizzarle e svilupparle, si è aperta maggiormente agli standard (si pensi ad esempio alla ricarica wireless QI) e alla collaborazione con altre aziende, come nel caso dell’intelligenza artificiale. Stando a quanto rinvenuto da CNET, l’azienda di Cupertino avrebbe deciso di estendere anche ai video questo approccio cooperativo, aderendo all’organizzazione “Alliance for Open Media”, che vanta già numerosi membri di spicco come Amazon, Facebook, Google, Microsoft e Netflix.
L’obiettivo di questo ente è di creare un metodo di compressione più efficiente per la distribuzione online di video, garantendo la massima qualità e impatti contenuti tanto sul dispositivo su cui avverrà la fruizione quanto sui piani dati in mobilità. La tecnologia AV1, abbreviazione di AOMedia Video 1, di per sé non è completamente nuova: trova infatti parte delle sue fondamenta in precedenti codec sviluppati da Google, VP9 e VP10. Non a caso l’azienda di Mountain View è tra le più attive anche su questa iniziativa unificata. AV1 vuole proporsi non solo come alternativa al ben più noto standard HEVC, ma proprio come suo sostituto, facendo leva sulla totale gratuità anche per utilizzi commerciali e sull’assenza di proprietà intellettuali di cui tenere conto. Ad ulteriore testimonianza di ciò, l’associazione è stata costituita come no-profit.
Se confermato dalla stessa Apple (per ora l’unico indizio è la homepage dell’ente), il suo approdo in questa “santa alleanza” non potrà che giovare ulteriormente al debuttante AV1. Lo sviluppo è a buon punto e nelle intenzioni di AOMedia è questione di mesi per vederlo all’opera sui primi servizi online. Staremo a vedere se le prossime versioni di iOS e macOS mostreranno i segni concreti di questo supporto. Resta in ogni caso curioso osservare questo cambio di rotta della mela dopo soli pochi mesi dal tanto atteso abbraccio avvenuto con HEVC. Sarebbe alquanto frivolo pensare ad un pentimento: è più una probabile e giusta strategia atta a tenersi più carte a disposizione nel proprio mazzo, destinata fortunatamente a portare benefici a tutti gli utenti, anche non Apple.