Google Pay consoliderà Android Pay e Wallet in un unico circuito di pagamento made in Google

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Massimo Tofanelli, Maurizio Guerra.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

I circuiti di pagamento digitali sono in ascesa, con smartphone e smartwatch a sostituire almeno in parte le classiche carte di credito. Inizialmente confinati soprattutto ai mercati anglosassoni, si stanno diffondendo in molti paesi nel mondo, Italia inclusa. Apple Pay ha fatto il suo debutto lo scorso maggio; si attendeva sempre nel 2017 anche Samsung Pay, ma l’azienda coreana ha rinviato il lancio ai primi mesi dell’appena iniziato 2018. Tutto tace, invece, in casa Google. Nessun indizio sinora riguardo il lancio di Android Pay nella nostra nazione, facendo seguito all’approdo di Assistant e Pixel. Adesso abbiamo però la certezza che Android Pay non arriverà. Nel senso che non si chiamerà così: se e quando arriverà, sarà Google Pay.

Non si tratta di un servizio nuovo di zecca, ma la consolidazione di altri due già provenienti da Big G. Google Pay è infatti il frutto della fusione tra Android Pay e Google Wallet, che sinora hanno operato in larga parte separatamente, il primo dedicandosi alle transazioni commerciali e il secondo allo scambio di denaro coi propri contatti. In realtà potremmo anche definirla una ritrovata unione, dal momento che fino al 2015 proprio Wallet svolgeva entrambe le funzioni, prima della nascita di Android Pay. A giudicare dall’annuncio, per ora il lancio del circuito singolo dovrebbe riguardare perlopiù al mercato statunitense, col passaggio di consegne che avverrà nel corso delle prossime settimane. Seguiranno a ruota l’India, dove andrà a modificare il servizio locale Tez, e molto probabilmente il Regno Unito, l’unico altro paese dove sono presenti sia Android Pay che Google Wallet.

In attesa di capire se il 2018 possa essere l’anno buono per vedere anche Google Pay tra i circuiti in arrivo da noi, è comunque apprezzabile che finalmente Google stia consolidando le molteplici proposte che offre in alcuni campi, eliminando qualsiasi confusione e fornendo una migliore esperienza d’uso complessiva. Il prossimo ambito, salvo sorprese, sarà quello musicale con l’integrazione tra Play Music e YouTube Red. Credo di fare da portavoce di molti utenti nell’auspicare che la vocazione unitaria di Google coinvolga poi i suoi svariati servizi di messaggistica: Allo/Duo, Android Messages, Hangouts e Voice.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.