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Come da qualche anno a questa parte, Apple ha iniziato i lavori su quello che a tutti gli effetti si potrebbe definire l’aggiornamento mid-term della versione corrente di iOS. Abbiamo già visto oggi pomeriggio che la 11.3 porterà in dote numerose novità in vari ambiti, a partire dalla tanto discussa opzione che permetterà di disattivare la modalità più aggressiva della gestione energetica che riduce le prestazioni in caso di batteria non ottimale. Ma la consuetudine vuole che al di fuori delle migliorie principali ve ne siano altre più in sordina e iOS 11.3 non fa eccezione. Anzi, in due casi si tratta di un ritorno di funzionalità già testate in precedenza e temporaneamente rimosse al fine di perfezionarle.

Image from MacRumors.

Ricordate alcuni mesi fa, quando “Messaggi su iCloud” venne rimossa dalle Beta di iOS 11? Ora è tornata, e si spera per restare. Una volta abilitata, consentirà una migliore sincronizzazione delle conversazioni tra i dispositivi associati al proprio Apple ID nonché un risparmio di spazio per gli allegati dato che di default verranno salvati sulla nuvola. Soddisfatti due requisiti, ovvero l’autenticazione a due step e i backup su iCloud abilitati, la funzionalità viene automaticamente attivata. È data comunque possibilità all’utente di disattivarla in qualsiasi momento lo desideri.

L’altra feature di ritorno in realtà non ha ancora fatto la sua ricomparsa. AirPlay 2, l’evoluzione del noto protocollo di streaming multimediale, sarà disponibile a partire da una delle prossime Beta, come ha rinvenuto tra le note di rilascio il redattore di MacStories Ryan Christoffel. Tra i principali miglioramenti si segnalano la funzionalità multi-room, per veicolare i contenuti audio in più stanze attraverso i dispositivi compatibili, la possibilità di condividere tra più utenti la playlist di ascolto aggiungendo nuovi brani e l’abilitazione degli altoparlanti con HomeKit in modo da usarli come mezzi di input vocale per i device nelle vicinanze che supportano tale circuito.

Sempre da Christoffel arrivano altre due novità minori incluse in iOS 11.3. Finalmente l’App Store indica nell’area degli aggiornamenti effettuati sia l’ultima versione installata sia la dimensione del download effettuato. Un modo pratico e veloce per capire non solo quali sono le app più voluminose ma pure quelle che possono intaccare maggiormente sul piano dati ad ogni update. Come il nostro Maurizio ha sottolineato su Twitter, non era una funzionalità così difficile da implementare e poteva arrivare ben prima. Ad ogni modo, meglio tardi che mai.

Prima o poi sarebbe dovuto accadere e sarà iOS 11.3 ad occuparsi della questione. iBooks era una delle poche applicazioni di sistema a non disporre di un nome generico per identificarsi, come fanno invece da tempo Calendario, Foto, Musica e altre. Presto non più: si chiamerà semplicemente Libri. Almeno per il momento sembra essere l’unica novità di rilievo per tale app. Vedremo se iBookstore avrà anch’esso in futuro un rebrand, magari in Apple Bookstore. Potrebbe peraltro essere un altro indizio sul futuro del marchio iTunes, ormai già da tempo sempre più marginale nelle piattaforme di Cupertino. Vista la sua natura particolare, probabilmente solo iMovie avrà sorti più durature come nome, a meno che Apple non trovi modo pure lì di rimuovere la “i”.

Infine, l’ultima novità minore che vogliamo segnalare in questo post è condivisa tra iOS 11.3 e macOS 10.13.4. Si tratta di una nuova icona di stato relativa alla privacy, che compare solo quando un’app o un servizio Apple necessita di raccogliere alcune informazioni personali al fine di funzionare correttamente. Tale comportamento viene spiegato anche nella schermata specifica che viene presentata all’utente durante la configurazione del dispositivo. In aggiunta a dare una maggiore consapevolezza sull’operato di iOS in tal senso, consentirà di ridurre i casi di phishing in cui i malintenzionati, ad esempio, camuffano le loro intenzioni dietro una finta richiesta di credenziali iCloud: in tali casi l’icona relativa alla privacy non comparirà, segnalando così che non si tratta di una raccolta dati ufficiale e permettendo all’utente di bloccarsi in tempo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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