Le preferenze dell’App Store su High Sierra si cambiano senza password di amministratore, fix in arrivo

High Sierra non verrà ricordata tra le release più riuscite di macOS. Nata con lo scopo di apportare affidabilità e perfezionamenti rispetto la precedente versione, riducendo il numero di nuove funzionalità introdotte, purtroppo si sta distinguendo in senso perlopiù opposto. Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo assistito a svariati bug, piccoli e grandi, alcuni francamente anche imbarazzanti nei confronti delle aspettative di alta qualità sul sistema operativo desktop Apple (dal conteggio è giusto esulare i casi Spectre e Meltdown, visto che su Mac derivano da falle esterne al di fuori del suo controllo). C’è da dire per fortuna che l’azienda di Cupertino sta reagendo in modo abbastanza veloce alle situazioni che si stanno profilando man mano. Vale anche per il problema di recente scoperta, una sorta di “root bug” in scala minore.

Requisiti per riprodurlo: un Mac con High Sierra 10.13.0/.1/.2. Basta aprire le Preferenze di Sistema, entrare in quelle relative all’App Store e abilitare le modifiche se non lo sono già premendo sul lucchetto in basso a sinistra (o disabilitarle e riabilitarle). Al pop-up di richiesta della password lasciamo il campo vuoto e premiamo su Sblocca. Non c’è trucco e non c’è inganno, le impostazioni vengono sbloccate tranquillamente rendendole modificabili. La buona notizia è che si tratta alla fine di un bug dalla portata contenuta: ha effetto solo nel pannello dedicato all’App Store, mentre negli altri in assenza di password o qualora se ne inserisse una scorretta negherà lo sblocco. Detto ciò, questa vulnerabilità può comunque comportare alcuni grattacapi, come la disattivazione degli aggiornamenti automatici, nel caso qualcuno seduto al nostro Mac modificasse le impostazioni e difficilmente ce ne si accorgerebbe subito.

Ci sono anche altre due buone notizie. Chi utilizza ancora Sierra o precedenti non è affetto dal bug e la toppa è già in arrivo, visto che nelle Beta della 10.13.3 il meccanismo di protezione si comporta correttamente. Resta lo stesso un po’ di amaro nel vedere sparse in macOS delle disattenzioni che non ci si aspetterebbe di trovare, non solo considerando la soprammenzionata natura di rilascio di affinamento ma anche l’assenza dei problemi descritti nelle vecchie versioni, quando dovrebbe essere più probabile il contrario. Continuiamo, noi come molti utenti, a sperare che questa generale sensazione di trascuratezza venga spazzata via dal team di Craig Federighi nei propri mesi, col gradito ritorno a migliori standard qualitativi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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