Siamo entrati da pochi giorni nel 2018 e ci portiamo dietro la scia di discussioni circa le prestazioni ridotte sugli iPhone con batterie usurate, ma ecco che una seconda e più importante problematica è già pronta a catturare la scena. Chi pensava che la questione si sarebbe esaurita ieri, rendendo nota la falle nelle CPU e le relative patch, dovrà purtroppo ricredersi e prepararsi ad una coda lunga di approfondimenti, polemiche e soprattutto rischi.
Sono infatti due le vulnerabilità adesso riconosciute, i cui paper sono pubblicati nei rispettivi siti. Meltdown interessa le CPU Intel ma Spectre è di ben più larghe vedute, andando ad intaccare anche i processori AMD ed ARM. Un attacco basato su questi exploit, consentirebbe di accedere ad ogni informazione che transita in un computer, specialmente con Meltdown che non si limita alla memoria del kernel ma si estende a qualsiasi unità fisica nei device. Su WindowsCentral si sottolinea come anche i cloud server sono vulnerabili, rendendo immediatamente chiara la portata del problema. Come riporta ZDNet, le CPU a rischio partono addirittura dal lontano 1995, seppure vi sia qualche piccola esclusione come gli Intel Itanium ed Atom rilasciati prima del 2013. La situazione è ancora in via di chiarimento e si attendono le risposte ufficiali dei big del settore, essenziali per trarre conclusioni e valutare sia i rischi attuali che futuri per ogni dispositivo in nostro possesso.