Il notch, cioè la famosa tacca della discordia presente in iPhone X all’interno della quale sono collocati i componenti necessari al funzionamento del Face ID e la capsula auricolare, sta ispirando anche la concorrenza: non a caso, si vocifera da giorni che anche il futuro P11 (o P20) di Huawei possa adottarlo. Effettivamente, a ben pensarci, allo stato dell’arte della tecnologia odierna è l’unica soluzione percorribile per poter definire uno smartphone effettivamente borderless, se si esclude il tentativo di Xiaomi con il Mi Mix.
Google non sembra essere sorda a questa soluzione tanto che, secondo quanto riportato da Mark Gurman su Bloomberg, sta rivedendo il design di Android in modo da consentire ai produttori di telefoni di implementare la loro personalissima variante della tacca. Nelle intenzioni di Big G, una simile mossa consentirebbe a tutti i concorrenti di Apple di aumentare il loro appeal rispetto alla soluzione tecnica implementata da quest’ultima, portando ad un’espansione dei cellulari Android nella fascia alta di mercato, dominata, come sempre, da iPhone.
L’apertura ai notch non dovrebbe essere l’unica novità di Android P (chiamato internamente Pistachio Ice Cream) che porterà con sé una migliore ottimizzazione dei consumi energetici, il supporto ai dispositivi multischermo e ai display pieghevoli, oltre a diverse nuove funzioni per Google Assistant. Maggiori novità sul punto arriveranno a ridosso della Google I/O Conference 2018, che si terrà dal prossimo 8 maggio fino al 10 dello stesso mese.