Nest entra (anzi, ritorna) nella divisione hardware di Google

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Poco più di 4 anni fa, Google decise di fare il suo ingresso nella domotica acquisendo a suon di miliardi Nest, la creatura del noto ex-Apple Tony Fadell. Al di là delle sinergie progettuali, quest’ultima azienda è rimasta in larga parte indipendente dalla controllante Big G, al punto che nel 2015 erano tecnicamente diventate a tutti gli effetti due unità tra loro separate nel consesso della nuova capogruppo Alphabet. Già da qualche mese circolavano però nuovi rumor di consolidamento, in virtù della sempre più crescente presenza di Google nell’hardware. Non è poi da escludere che l’acquisto di Blink, una diretta rivale di Nest, effettuato da Amazon a fine dicembre 2017 abbia dato un’accelerata ai preparativi, culminati nell’annuncio ufficiale pubblicato nelle scorse ore.

Ciò che attualmente costituisce Nest verrà integrato nella divisione hardware di Google. L’obiettivo del Senior Vice President Rick Osterloh è di arricchire ulteriormente l’esperienza smart sinora offerta, portando lo sviluppo di hardware, software e servizi sotto lo stesso tetto e condividendo i benefici dei progressi fatti da Google in settori come l’intelligenza artificiale. Osterloh tornerà a lavorare fianco a fianco con una vecchia conoscenza dai tempi di Motorola, ovvero Marwan Fawaz, che sinora ha svolto proprio il ruolo di CEO in Nest.

Posto che con molte probabilità per la generazione attuale di dispositivi non vi saranno ripercussioni da questa mossa, l’annuncio non chiarisce il futuro a lungo termine del marchio Nest in sé. Tuttavia è lecito pensare che, vista la sua riconoscibilità e versatilità, possa rimanere attivo come sub-brand per tutti i futuri prodotti domotici targati Google, seguendo una strategia analoga a Pixel che racchiude le iniziative di Mountain View per smartphone e computer. Restiamo in attesa di vedere quali e quanti frutti darà questa ritrovata unione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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