Recensione: Jotto Smart Thermo, il termostato made in Italy

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Da quando i grandi player del settore IT – e mi riferisco a Google, Apple, Microsoft, Amazon ed altre – hanno iniziato ad investire nella domotica, è cresciuto anche in noi il desiderio di rendere più smart le nostre case. Abbiamo già testato ed usiamo moltissimi dispositivi, ma devo ammettere che non conoscevo affatto l’azienda italiana Jotto che ha progettato lo Smart Termo.

Il prodotto che ci è stato inviato è lo Jotto Starter Kit, ovvero il minimo necessario per l’installazione di questo termostato wireless. Lo stesso è controllabile tramite smartphone grazie alla sua app companion, disponibile per Android e iOS. Il concetto di wireless, inteso proprio nel senso di “senza fili”, qui è applicato in modo più evoluto rispetto ad altri sistemi sul mercato. Vi sono infatti due apparecchi distinti, l’unità di comando ed il termometro, e questi dialogano tra di loro via Bluetooth. Il modulo perfezionato dall’azienda non è però quello tipico con raggio d’azione di 10m, bensì arriva fino a 40m in campo aperto o a superare quattro muri divisori.

Ciò consente di installare l’unità di comando vicino la caldaia e localizzare molto più liberamente il termometro remoto, nel luogo più adatto alla misura della temperatura. Il tutto senza dover posare nemmeno un centimetro di cavo. Il sistema si rivela utile sia per le nuove installazioni che per risolvere errati posizionamenti pre-esistenti (ad esempio vicino le finestre o nei corridoi. L’azienda vende anche dei moduli di espansione, per arrivare a controllare fino a 3 zone.

Avvertenza: per collegare un termostato bisogna conoscere bene il proprio impianto di riscaldamento ed avere esperienza in campo elettrico. Meglio evitare le installazioni fai da te ed affidarsi ad un tecnico di fiducia.

Per prima cosa va installata la centralina di controllo, cosa che andremo ad analizzare prevalentemente dal punto di vista elettrico. Per la messa in opera e la finitura, nella confezione si trovano due maschere per il montaggio a parete ma purtroppo l’azienda non ne ha prevista una adatta per le scatole da incasso 503, nelle foto è visibile un semplice supporto che ho fatto stampare in 3D (il modello è scaricabile da qui). Vi è una pratica morsettiera pre-cablata con 4 fili, che va inserita sui pin presenti nel retro del controller. Qualora avessimo già devi cavi in essere, basterà svitare e collegare i nostri. La morsettiera va inserita “di piatto” con le viti verso l’esterno ed il filo rosso posto a sinistra. I fili vanno collegati come segue: Rosso alla fase, Nero al neutro e Giallo e Verde al contatto del controllo caldaia oppure ai comandi del termostato. I fili Giallo e Verde sono controllati da un relè interno che garantisce un contatto “pulito”, ovvero non polarizzato, da utilizzare per far capire alla caldaia quando entrare in funzione.

Collegati tutti i cavi è ora di passare al termostato. I componenti dello starter kit sono già abbinati tra loro quindi non è necessario fa nulla perché si riconoscano. Nel caso si presentasse questa necessità, sul manuale annesso è presente la semplice procedura di pairing (tutto in italiano). Per prima cosa bisogna inserire la batteria CR2477 (inclusa nella confezione) nell’alloggiamento predisposto sul retro, aiutandosi con un cacciavite a punta piatta o altro utensile simile. Il termostato si accenderà e si collegherà automaticamente al gateway: da questo momento si potrà già utilizzare come un comune cronotermostato, anche senza collegamento all’app.

La misurazione della temperatura è precisa, confrontandolo con un termometro a mercurio c’è uno scostamento davvero minimo. Inoltre nelle preferenze (si richiamano tenendo premuto a lungo la rotella) è possibile impostare l’isteresi, ovvero lo scostamento in decimi di grado (o gradi) che aziona la caldaia o la spegne. Faccio un esempio che dovrebbe chiarire il funzionamento: impostando la temperatura ambiente a 20°C, l’accensione a -0,5 e lo spegnimento a +0.2 la caldaia si accenderà a 19,4°C e si spegnerà solamente quando la stanza avrà raggiunto la temperatura di 20,3°C.

Per accedere alle funzionalità avanzate, visualizzare la temperatura esterna e controllare il termostato tramite l’app, bisogna connettere il gateway alla rete Wi-Fi. Per eseguire l’accoppiamento è necessario togliere momentaneamente la corrente al gateway e premere il pulsante Rst (reset) entro 1 secondo dalla successiva accensione, tenendolo schiacciato fino a quando il LED Cloud passa da un lampeggio veloce ad uno lento. Come secondo passo bisogna prendere lo smartphone, aprire l’app Jotto-Termo, registrarsi e successivamente premere sul pulsante + per aggiungere un nuovo termostato. Sarà richiesto un temporaneo collegamento alla rete Wi-Fi creata dal Gateway, per poi ritornare sull’app ed istruirlo i dati della rete wireless casalinga. La procedura è più o meno uno standard per prodotti simili e funziona senza problemi. Al termine sarà possibile anche assegnare un nome personalizzato al termostato.

Analizzata l’installazione e la messa in funzione completa, è ora di dire qualcosa a proposito di questo kit e delle sue funzionalità. Partendo dal gateway, possiamo dire che si presenta con un design circolare sobrio, tutto realizzato in plastica bianca. È quasi completamente liscio sui lati tranne per due piccole aperture: una ad ore 2 per il collegamento via microUSB ed una a ore 5, utile per il passaggio dei cavi. Il frontale è invece coperto da un adesivo con una grande scritta Jotto Gateway giusto al centro, il pulsante di Reset posto in alto e 4 LED colorati in basso. Partendo da sinistra abbiamo il LED Power (verde) e poi quelli Cloud (blu), Wi-Fi (blu) e BLE (bluetooth LE, sempre di colore blu). Queste spie luminose ci aiutano a capire lo stato di funzionamento delle connessioni con la rete e con l’unità termostato, ma non è presente un LED che indichi se il contatto è aperto o chiuso, che sarebbe stato molto gradito.

Anche il termostato ha un design circolare, ma è più spesso rispetto al gateway. Inoltre la parte rotante ha un anello in gomma intercambiabile che aiuta nel grip e può essere usato per personalizzare l’aspetto grazie ai quattro colori inclusi nella confezione: arancio, azzurro, giallo e bianco. Sul frontale è presente un display e-ink quadrato che ci mostra la temperatura corrente, quella impostata, lo stato della batteria, la temperatura esterna e la modalità di funzionamento. L’operatività è semplice, così come l’interazione e la programmazione, interamente basata su rotazioni e pressioni. Per impostare la temperatura è sufficiente premere l’anello (verso la parete) e ruotare finché non si raggiunge quella desiderata; una seconda pressione riporta alla schermata principale, ma la stessa cosa si ottiene non eseguendo nessuna operazione per 5 secondi. Per entrare nel menu bisogna premere per circa 3 secondi l’anello e qui si avrà la possibilità di programmare il cronotermostato (schedule), definire le impostazioni (settings), avviare la diagnostica o decidere di tornare alla schermata principale (back).

Analizziamo le varie opzioni partendo dalla fine: Diagnostic. Accedendo a questo sottomenu possiamo visualizzare il MAC Address dell’antenna Bluetooth, la potenza del segnale, lo stato di connessione al gateway e la capacità residua della batteria. Ruotando l’anello passiamo ad un’altra schermata che ci indica la revisione hardware, la versione software e il contatore delle connessioni; da qui possiamo anche eseguire l’aggiornamento del firmware premendo l’anello (e ripremendolo alla successiva schermata). Settings è invece il sottomenu che ci consente di impostare data e ora, lingua e l’isteresi di cui parlavo più sopra (thermostat) sia per l’accensione che per lo spegnimento con due valori separati, funzione comoda per adattare il termostato all’impianto.

L’ultimo sottomenu oggetto della nostra analisi è Schedule che ci consente di definire 4 temperature desiderate ai diversi orari del giorno, nei relativi giorni della settimana. L’impostazione è molto completa e anche molto lunga da effettuare, ma se vogliamo utilizzare gli stessi valori per diversi giorni, Jotto ha inserito una comoda funzione di copia e incolla.

L’app Jotto-Termo possiede un’interfaccia basilare, in pratica ricopia per intero le funzioni dell’unità termostato. In alto ci sono temperatura esterna, giorno della settimana ed ora, mentre al centro è visualizzato un cerchio con la temperatura attuale della camera, quella impostata ed una fiammella che indicato lo stato di attività della caldaia. Intorno a tutto vi è un orologio analogico che comprende le 24 ore. Più in basso vi è l’indicatore della temperatura desiderata, che può essere impostata da 5 a 30°C e visualizza con una scala colori dal blu al rosso l’incremento di temperatura. Ancora più in basso vi è il selettore della modalità di funzionamento: Manuale e Cronotermostato. In realtà c’è una terza modalità ed è il Cronotermostato Manuale, che si attiva intervenendo sulla temperatura durante la regolare programmazione. In questo modo si istruirà il termostato che ricorderà la nostra scelta in quella specifica fascia oraria.

Il cronotermostato è programmabile tramite l’icona del calendario posta in alto. Qui secondo me ci sono molti problemi perché l’interfaccia non è per nulla adatta ad uno smartphone. La divisione del giorno è sempre per 4 fasce orarie, ma in realtà se ne può impostare una notturna aggiuntiva che va da mezzanotte fino alla prima programmazione del mattino e la cui temperatura è fissa a 18 gradi. La grafica riprende il solito cerchio e per selezionare la fascia oraria bisogna fare un tap su una “fetta” del cerchio o sul numero corrispondente, quindi impostare l’orario e la temperatura agendo sui due slider posti in basso. Questi sono sensibili allo scorrimento del dito ma dispongono anche dei pulsanti più e meno per un settaggio granulare. Inoltre viene riproposto anche qui il Copia e Incolla delle impostazioni, ma senza alcuna opzione di sincronizzazione o qualche altro tipo di impostazione smart. Questa interfaccia è davvero scomoda e poco ergonomica. Anche una banale riproposizione in digitale di un vecchio cronotermostato a cavalieri sarebbe stata migliore. Per fortuna ho un impianto di riscaldamento radiante a pavimento e mi va più che bene la programmazione della sola temperatura con il funzionamento manuale. Con i normali termosifoni potrebbe essere una vera impresa riuscire a configurare il tutto in modo soddisfacente.

Sul sito si parla di un funzionamento del cronotermostato che, cito testualmente, “imposta in modo intelligente la temperatura della tua casa in base alle tue abitudini e al meteo. Abilitando la gestione in questa modalità potrai ridurre i consumi energetici e le relative spese del riscaldamento”. Attualmente questa funzione non è disponibile in quanto l’azienda ci ha fatto sapere che stanno analizzando i dati ricevuti per elaborare l’algoritmo che gestirà l’automatismo.

Conclusione

Jotto Smart Thermo è un termostato intelligente realizzato in Italia e che deve farsi largo in un settore già affollato di nomi importanti, come Nest, Tado o Netatmo. Oltre ad essere molto più conosciuti e diffusi, questi possono vantare un design più accattivante ed un’ergonomia funzionale collaudata. Il prodotto di Jotto ha delle buone caratteristiche, come la connessione wireless tra il termostato e il gateway, o le espansioni per il multi zona, ed è già studiato per funzionare con i nostri impianti (Nest ha dovuto inserire un nuovo modulo per adattarsi all’Europa), ma rimane l’impressione che si potesse fare di più. A fronte delle sue peculiarità positive, troviamo diversi aspetti migliorabili. Magari un design più ricercato o l’utilizzo di materiali pregiati avrebbe aiutato, così come anche un display retroilluminato, a colori o con animazioni grafiche. Non che siano cose fondamentali per il funzionamento, ma anche l’App che mostra un’interfaccia non proprio comoda in alcuni frangenti. Sarebbe anche andato benissimo così, dopotutto nessuno aveva badato al design di un termostato prima di Nest e in Italia siamo abituati a quelli incassati nelle scatole 503, ma non al prezzo di 199€ per lo starter kit. La situazione migliora un po’ se volessimo rendere smart tutte le “zone” della nostra casa in quanto il kit di espansione (se ne possono aggiungere 3) costa 99€ e comprende un nuovo relè e un secondo termostato. Ma se abbiamo un solo termostato in casa (situazione molto comune in quelle vecchie), essendo Jotto pari o solo leggermente inferiore rispetto alle soluzioni di marchi più noti e già ampiamente diffuse, i potenziali clienti si chiederanno perché preferirlo. E ce lo chiediamo anche noi.

PRO
+ Misurazione precisa della temperatura
+ Connessione Bluetooth tra termostato e Gateway, abbastanza potente e stabile
+ Programmabilità giornaliera anche da termostato
+ Cavi e batteria già inclusi
+ Supporti per l’installazione a muro con livella incorporata (vedi contro)

CONTRO
- Costruzione e finiture migliorabili
- Manca un supporto per l’installazione su cassetta 503 (quello in foto l’ho stampato io in 3D)
- Manca il LED di stato per il contatto relè
- La basetta del gateway non ha il foro per il passaggio dei cavi sul retro
- Il sistema è attualmente chiuso e non integrabile con IFTTT, Homekit o altri sistemi di automazione

DA CONSIDERARE
| Il design non è brutto, ma anonimo: cerca di passare inosservato
| Non è disponibile una basetta d’appoggio per il moduto Termostato (quella in foto l’ho stampata in 3D)
| Le funzionalità “Smart” non sono ancora disponibili ma arriveranno nel corso del 2018 (la scadenza di febbraio per la versione iOS dell’app è stata rispettata, per cui non c’è da dubitarne)

Massimiliano Latella

Guest Editor - Fotografo matrimonialista, suono il Basso e la tecnologia è il mio leitmotiv.

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