Eddy Cue: Apple avanti tutta sui contenuti originali, niente grandi acquisizioni nel settore video

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Poco più di un mese fa abbiamo fatto un riepilogo della situazione relativa ai contenuti originali che Apple starebbe preparando per il suo debutto nella battaglia dello streaming video. La già lunga lista si è arricchita con ulteriori new entry: la serie “Little America”, incentrata sulle vite di persone e famiglie emigrate in America; “Swagger”, un biopic basato sul celebre cestita NBA Kevin Durant; un thriller psicologico ancora senza titolo, prodotto da M. Night Shyamalan; la serie animata “Central Park”, realizzata dai creatori di “Bob’s Burgers”. E siamo solo agli inizi, a giudicare da quanto suggerisce Eddy Cue, che tra le sue responsabilità in Apple ha pure i servizi multimediali.

Intervistato dal giornalista della CNN Dylan Byers, nell’ambito della conferenza annuale SXSW che si sta svolgendo in questi giorni ad Austin, Cue ha toccato in particolare modo tra i vari argomenti proprio i contenuti originali. Apple è “all in”, per sue testuali parole: il focus è sull’autoproduzione delle serie, una strategia dunque almeno in parte non troppo dissimile da quella di Amazon e Netflix, che cercano di ridurre sempre più la dipendenza da altre major. Contrariamente alle due rivali, però, il focus di Cupertino non è rivolto anche alla quantità ma solo alla qualità. A tal proposito, Cue ha sostenuto quanto sia fondamentale avere buone storie da usare come basi di partenza per la realizzazione dei contenuti.

Il progetto è, come prevedibile, di ben più lungo corso rispetto quanto sta emergendo ultimamente. La sola ricerca delle figure dirigenziali per il team dedicato alle produzioni originali ha richiesto due anni, prima di arrivare all’ingresso degli ex-Sony Jamie Erlicht e Zack Van Amburg, avvenuto a giugno 2017. Il gruppo si è espanso, contando ad ora circa 40 persone, destinate ad aumentare sempre più. A detta di Cue, Apple sta facendo grandi investimenti nel settore, e in effetti a giudicare dai già numerosi progetti in essere c’è da credergli. Viene categoricamente esclusa però un’acquisizione pesante, come quella di Netflix che a più riprese gli analisti sembrano caldeggiare: proprio per la volontà di perseguire la qualità e non la quantità, Apple preferisce fare da sola e non ripetere sul fronte video quanto ha fatto su quello musicale con Beats. Nessun dettaglio riguardo la finestra di lancio e la formula commerciale, essendo sostanzialmente ancora in una fase iniziale; Cue promette però una sorpresa per quel che concerne l’aspetto tecnologico del servizio streaming Apple. Una sorpresa magari legata alla realtà aumentata? Solo il tempo saprà dircelo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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