Se lato smartphone il sistema operativo più utilizzato è Android, con iOS che mantiene comunque una solida fetta di mercato in seconda posizione, lato smartwatch Android Wear non ha ancora ottenuto le stesse fortune. Ci sono segnali promettenti, vedasi il crescente impegno da parte dell’industria fashion, ma sia sul piano tecnico che su quello commerciale c’è ancora da lavorare. Forse anche il fatto di averlo legato ad Android come brand ha in qualche modo frenato la diffusione, convincendo erroneamente che gli orologi dotati di Android Wear non fossero compatibili con iOS. In realtà lo sono da parecchio tempo, con tanto di app dedicata sullo Store di Cupertino. Per rendere ancora più evidente l’imparzialità tecnologica del suo sistema operativo indossabile, oggi Google ha annunciato il rebrand al più generico Wear OS. Un altro buon passo nella strategia di rilancio, ma la strada resta lunga per recuperare su watchOS e Tizen: occorre svecchiare il SoC in uso, lo Snapdragon Wear 2100 derivante da un’architettura ormai piuttosto anziana, nonché convincere più sviluppatori ad investire sulla piattaforma. Appuntamento al Google I/O di maggio per scoprire eventuali novità.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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