Recensione: SSD Crucial MX500, sempre più affidabile, sempre più vantaggioso

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Nel corso del 2017 il Crucial MX300 è stato l’SSD che più frequentemente mi è capitato di acquistare e consigliare. L’ho inserito in moltissimi computer che ho assemblato per clienti ed alla domanda “quale disco compro?” è stata la risposta più frequente, almeno per chi era alla ricerca di buona qualità al giusto prezzo. Qualche settimana fa ne ho messi un paio da 525GB nel case RAID portatile di Inateck che uso per lavoro e devo dire che viaggiano molto bene, ma l’americana Micron, specializzata in memorie RAM e flash, per il 2018 ha presentato il nuovo modello: Crucial MX500.

Rispetto il precedente modello ci sono alcuni vantaggi, ad iniziare da una garanzia che la casa madre estende da 3 a ben 5 anni. Il controller è il Silicon Motion SM2258 (lo stesso dei BX300) invece del Marvell 88SS1074 che equipaggiava la vecchia serie di MX300 e le memorie NAND 3D di tipo TLC hanno ora chip a 64 layer e densità di 256Gbit, contro i precedenti 384Gbit in 32 layer. Questo comporta anche un ritorno a tagli di memoria più standard, da 250GB, 500GB, 1TB e 2TB. Nel complesso si tratta del disco di Crucial che offre la maggiore flessibilità di scelta all’utente, soprattutto considerando che è previsto l’arrivo delle versioni M.2 per i primi tre tagli di memoria.

La connessione SATA 3 utilizzata da questi dischi da 2,5″ consente di installare un MX500 nella maggior parte dei computer in commercio, garantendo una vastissima compatibilità. Negli ultrabook più moderni ormai si usano quasi sempre gli M.2, ma nei portatili più tradizionali ve ne sono ancora moltissimi di quelli prodotti oggigiorno con dischi da 2,5″, specie quelli da 15″ in cui è facile trovarli entrambi. Per i computer più vecchi, invece, dove lo slot M.2 non c’era, vedo ancora usare gli adattatori al posto dei lettori ottici – ormai sempre più in disuso – per aggiungere un SSD senza dover rimuovere l’archiviazione pre-esistente. Con il tempo molte di queste pratiche andranno a perdersi visto che i dischi di tipo blade sono più compatti ed hanno ulteriori vantaggi se sfruttano connessioni PCIe, che ampliano notevolmente la banda, ma gli slot da 2,5″ (e perché no, anche 3,5″) sono destinati a rimanere nei computer ancora per molto tempo, almeno finché acquistare 2TB di spazio di tipo meccanico continuerà a costare circa 1/6 rispetto alla controparte di tipo flash.

Il disco che ho avuto modo di provare grazie a Crucial è quello da 500GB, il quale per il produttore garantisce almeno la scrittura di 180TB, che sono l’equivalente di 98GB al giorno per 5 anni. Ricordo che fino a pochi anni fa ci si lamentava della durata degli SSD rispetto ai dischi meccanici e ancora di più i timori sono cresciuti passando da SLC a MLC e poi ancora TLC, incrementando la quantità di dati per cella. Eppure di tempo ne è trascorso da quel 2010 in cui abbiamo iniziato un po’ tutti ad usarli qui su SaggiaMente e nella mia personale casistica, in cui annovero anche i computer di clienti, parenti e conoscenti, ho visto ben più HDD rotti in questi 8 anni che non SSD. È bene ricordare che i dati TBW, DWPD e MTTF sono calcolati per lo più sulla carta, tuttavia non è da tutti scrivere quasi 100GB al giorno, tutti i giorni, per 5 anni consecutivi (che è la durata della garanzia limitata). In condizioni normali di certo la vita garantita di questo disco sarà ben superiore e stiamo pur sempre parlando di un prodotto consumer di fascia media dal prezzo molto competitivo.

Avendo a disposizione anche il precedente MX300 ho effettuato un confronto tra i due abbastanza dettagliato, e i dati più concreti mi sono sembrati quelli di Quichbench, che mette in campo differenti misurazioni in base alla dimensione dei file letti e scritti. Il random di pochi bytes ci dà l’idea della reattività del disco e in tal senso le due unità si somigliano abbastanza, con il 300 che spunta persino un leggerissimo vantaggio nelle scritture casuali.

Complessivamente, però, l’MX500 sembra mantenere molto meglio le performance, cosa che possiamo confermare anche guardando il test successivo, in cui sono analizzate lettura e scrittura con file da 2 a 10MB. Non si può negare che le unità siano abbastanza simili, ma la costanza del nuovo modello è evidente anche guardando lo scarto tra i vari test, soprattutto quelli in scrittura, dove l’MX300 presenta delle forbici maggiori e velocità di picco inferiori.

crucial-mx300-vs-500-large

Passando a test su file più grandi, tra 20 e 100MB, i valori minimi in lettura sembrano essere quelli dell’MX500, mentre in scrittura il mantenimento delle prestazioni è ancora una volta a suo vantaggio. È interessante perché questo è forse il range che si usa più frequente nelle copie e si potrebbe effettivamente notare un piccolo scarto a favore della nuova unità, anche se non credo siano differenze così percepibili ad occhio nudo. Dopotutto il minimo toccato dall’MX300 in scrittura è di 418MB/s mentre sono 455MB/s per l’MX500 e l’incidenza potrebbe essere di attimi o di pochi secondi a meno di non lavorare su grosse quantità di dati.

Infine il test custom basato su 10 cicli continui da 100MB offre un quadro a mio avviso ancora più chiaro. A sinistra potete vedere dei valori di lettura buoni e costanti su MX300, mentre a destra l’MX500 ha avuto un picco medio leggermente più basso ma è risultato complessivamente ben più veloce. Discorso diverso per la scrittura, con il vecchio disco che equipara il picco migliore ma poi risulta meno stabile e mostra anche una caduta di 60MB/s mentre il nuovo non scende mai oltre 10MB/s in meno della velocità massima riscontrata.

Ci si può un po’ perdere dietro questi numeri, più che altro perché cambiando sia il controller che le NAND, i comportamenti dei due dischi non sono coerenti, nel senso che non si può misurare un vantaggio per l’uno o per l’altro e confermarlo valido in ogni test. Nel complesso mi sembra di poter asserire che un upgrade tra i due sia sostanzialmente inutile e il vecchio MX300 si difende ancora molto bene, ma c’è da dire che oggi hanno un prezzo praticamente allineato e per una differenza del 5/10% io propenderei per il nuovo data la maggiore durata della garanzia e la stabilità delle prestazioni. Nel pacchetto dell’MX500 sono incluse anche funzionalità più moderne, come l’accelerazione dinamica della scrittura (nativa di Crucial), la crittografia basata su hardware (AES a 256-bit) ed un sistema di NAND in array che protegge con maggiore efficienza i dati in caso di guasti o di interruzione dell’alimentazione.

Conclusione

Il Crucial MX500 è un SSD che otterrà sicuramente un grande successo di vendita nel corso del 2018. È veloce, è sicuro ed ha un prezzo al GB davvero concorrenziale. Le specifiche sono migliorate su moltissimi fronti rispetto il precedente MX300 ma per la casa è superiore in affidabilità anche al BX300 che usa MLC, infatti viene proposto con un tempo medio di guast (MTTF) di 1,8 milioni di ore invece di 1,5 ed una garanzia allungata di altri 2 anni, raggiungendo un totale di 5. Pur considerando tutto questo e le funzionalità aggiunte dietro le quinte per incrementare prestazioni e sicurezza, il prezzo non è affatto cresciuto e si propone oggi con questi prezzi in offerta sul sito Crucial:

PRO
+ Buona velocità
+ Prestazioni più stabili rispetto al precedente
+ Crittografia hardware
+ Migliore protezione contro la perdita di dati in caso di interruzioni
+ Garanzia estesa fino a 5 anni

CONTRO
Nulla di rilevante

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.