Arriva Tweetbot 3 per macOS e si conferma il miglior client Twitter

Twitter fa un’enorme fatica nel definire le proprie strategie o, se vogliamo, queste non hanno ancora generato i risultati sperati. Non sarà mai un altro Facebook – per fortuna nostra – ma proprio per questo ha una diffusione ben più limitata. Tra i due non c’è confronto per quanto mi riguarda: il social di Zuckerberg lo apro due o tre volte a settimana, qualche volta anche meno, mentre Twitter è sempre attivo sui miei Mac, anche se non lo guardo spesso come un tempo e scrivo ancora meno. Se però mi richiedesse di aprire un sito o l’app per smartphone, come fa Facebook, credo che sparirebbe presto dai miei orizzonti. Per questo ritengo che uno dei suoi pregi principali sia proprio quello di avere un’app dedicata e delle API che consentono la creazione di client alternativi a quello ufficiale. Per loro non è un’aspetto molto positivo, però, in quanto così faticano ad attirarci nel loro centro di gravità, a vendere spazi pubblicitari e guadagnare, infatti è già da diversi anni che tentano di arginare la diffusione dei client di terze parti.

La nuova icona mi piace meno: ha perso originalità

Eppure, per me, Twitter si legge Tweetbot. Per assurdo l’app ufficiale mi sembra un elemento alieno mentre nel software di Tapbots mi sento a casa. Per un breve periodo ho usato anche Twitterrific, che non mi dispiaceva, ma sono ritornato ben presto sui miei passi. Da qualche ora è stata rilasciata l’attesa nuova versione di questo eccellente client per macOS: Tweetbot 3. Per un attimo sono stato titubante sull’acquisto, proprio in virtù dei progressivi cambiamenti che Twitter apporta alle API per dare più importanza al sito e all’app nativa, ma ho presto deciso di premiare l’azienda completando l’acquisto. Tapbots, da parte sua, ha tenuto a precisare che le prossime modifiche alle API non influenzeranno negativamente l’esperienza d’uso… anche se non hanno certo la sfera di cristallo per sapere cosa succederà in futuro. Personalmente credo che difficilmente Twitter affosserà del tutto i client di terze parti, perché sono moltissimi ad utilizzarli e rischierebbe di darsi la zappa sui piedi. Dovrebbero semmai concentrarsi nel cercare di offrire un’esperienza migliore con la loro app, anche se non è una cosa semplice.

Tweetbot aveva una grafica pesante un tempo, nell’epoca dello scheumorfismo, ma è stata snellita ad ogni nuova release. Quella attuale non si discosta tanto dalla precedente ma fa dei decisi passi avanti in termini di usabilità. È immediatamente visibile che la nuova UI offra tanti accessi diretti in più, accantonando in parte la smania degli swipe in favore di comandi più visibili. Forse non è il massimo vedere ripetuti i pulsanti di like, condivisione, ecc… su ogni singolo tweet, ma basta usarla 5 minuti per accorgersi di quanto sia più comodo. Inoltre ha il vantaggio di farci vedere più chiaramente i post con i quali si è interagito, mostrando ad esempio l’icona del retweet accesa su quelli che si sono condivisi.

L’interfaccia diventa un po’ più ingombrante, infatti si possono leggere meno tweet a parità di finestra, tuttavia è tutto molto più comodo. La barra laterale è più estesa e per ogni area – menzioni, ricerche e via discorrendo – vi sono degli elementi di sottomenu che ci fanno saltare dei passaggi e raggiungere prima lo scopo. Anche la gestione multi-account ha ricevuto degli aggiornamenti rilevanti, ad iniziare dal fatto che ora viene mostrato un puntino sull’account che ha una notifica (come sulla versione iOS), mentre in quella precedente per Mac si doveva tirare ad indovinare. Tanti piccoli affinamenti si ritrovano in ogni parte della UI, compresa la visione degli allegati e dei video, che ora mostrano l’anteprima. Carinissimo il pulsantino blu che appare in basso a destra, che possiamo trascinare per creare nuove colonne a cui associare i contenuti che si preferiscono. Si poteva fare anche in passato ma era più macchinoso e meno intuitivo.

Tanta attenzione per l’ergonomia ma poche novità nelle preferenze, dove anzi è sparita la possibilità di agganciare un proprio servizio di lettura posticipata come Pocket. In compenso è arrivata la modalità dark, che sto provando, seppure su Tweetbot continuo a preferire l’interfaccia chiara (che poi ha la barra laterale scura). Dopo pochi minuti di utilizzo la nuova versione ha subito rimpiazzato la precedente e, pur apportando tante novità, riesce ad essere semplice e familiare. Per chi non l’avesse mai provata dico che è senza dubbio la migliore app per Twitter che esista, a prescindere dalla piattaforma, e trasforma in positivo l’esperienza d’uso di questo social. Non è economica ma a mio avviso vale ogni centesimo dei 10,99€ che costa sul Mac App Store.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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