Ritorno al passato: come creare un modello su macOS direttamente dal Finder

Uso computer Apple da tantissimi anni, ho pubblicato articoli, tip, guide ed insegnato ad utilizzare questa piattaforma in corsi one-to-one come in classi numerose, eppure mi capita ancora oggi di scoprire nuove funzionalità. Quando dico oggi intendo proprio adesso e tutto per merito di un piccolo articolo su MacRumors. Probabilmente sarà la vecchiaia che avanza ma ci sono cose che ho rimosso ed altre ancora che ho smesso di indagare, nel senso che le ho viste ma non gli ho prestato la dovuta attenzione. È proprio il caso di questa funzionalità integrata in macOS che, secondo Steve Troughton-Smith, risale addirittura a LisaOS.

Nel pannello informazioni di un file – che si apre con ⌘I dopo averlo selezionato dal Finder – vi è la possibilità di spuntare la voce: usa come modello. Vista l’anzianità della funzione sono sicuro che molti di voi l’avevano già notata e magari la usano regolarmente. Io non le avevo dato il giusto peso e, di conseguenza, non è mai entrata a far parte del mio workflow nella gestione documentale.

Il suo comportamento è invece utilissimo, poiché si applica non solo ai file di sistema o delle app native di Apple ma si estende anche alle altre, come ad esempio i file immagine di Photoshop. Impostando questi come modelli, macOS ne creerà immediatamente una copia facendo un doppio clic, aprendo già il documento duplicato e mantenendo inalterato l’originale. Se anche voi avevate trascurato questa possibilità vi invito a pensare per un attimo a dove poterla implementare perché ho l’impressione che possa rivelarsi davvero pratica. In sostanza ci evita di dover aprire il file da usare come riferimento, effettuare un duplicato e chiudere l’originale, effettuando tutta l’operazione in un unico passaggio. Che ne dite, non è utile?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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