Le piattaforme rivali di HomeKit continuano ad aumentare l’elenco di prodotti compatibili

L’alunno ha le capacità ma non si applica, o non riesce ad applicarle. Se fossimo a scuola, forse sarebbe questo il giudizio che si potrebbe dare su HomeKit. A svariati anni dal lancio appare una piattaforma dalle grandi potenzialità ma lasciata opaca in un contesto molto agguerrito, seguendo così la medesima scia non troppo lusinghiera di Siri, cui si lega a doppio filo visto quanto la domotica faccia affidamento al riconoscimento vocale e agli assistenti virtuali. Neanche a dirlo, le principali rivali sono pure qui Amazon e Google, che continuano ad aggiungere capacità nonché soprattutto prodotti compatibili con le loro piattaforme home a piè sospinto.

Come riporta Google sul suo blog ufficiale, ad oggi Assistant può contare sull’integrazione con ben 5.000 dispositivi. Se si considera che sino a gennaio erano 1.500, si tratta di un incremento di oltre il triplo. Praticamente ogni ambito casalingo è coperto, tra sistemi di sicurezza, porte, climatizzatori, elettrodomestici, TV ed altro ancora. Come da tradizione Google, pur disponendo di proprie soluzioni per il settore, attraverso Nest, la chiave per il successo viene raggiunta espandendo l’ecosistema a tutte le le terze parti interessate. Da considerare che parliamo dei soli USA, pertanto dalle nostre parti la cifra reale sarebbe inferiore. Tuttavia, il concetto di casa smart sta rapidamente prendendo piede pure qui e complice il recente arrivo della gamma Google Home le prospettive sono molto positive sin dal breve.

I numeri di Google impallidiscono però di fronte a quanto Amazon in risposta sta dichiarando proprio in queste ore alle varie testate internazionali: oltre 12.000 prodotti sono infatti compatibili ed utilizzabili con Alexa. Sarà molto interessante assistere allo scontro diretto anche in Italia non appena arriveranno gli Echo e l’assistente virtuale del colosso creato da Jeff Bezos. Nel frattempo, Apple rischia di essere una semplice spettatrice, seppur di lusso, in questa battaglia se HomeKit non rimpolperà drasticamente la sua lista di compatibilità smart home. Vero, quell’elenco di circa 190 prodotti potrebbe non essere così esaustivo, ma in ogni caso difficilmente l’entità reale si avvicinerà anche solo alla quota 1.500 che Google dichiarava lo scorso gennaio e, per quanto lodevole, la maggiore attenzione alla privacy da parte di Apple non è purtroppo un elemento sufficiente per spingerla commercialmente. Vedremo se alla WWDC 2018 ci saranno indicazioni su una corposa accelerata sul suo ecosistema domotico, coinvolgendo meglio anche Siri e HomePod a supporto.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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